Maxi-flussi di dati e algoritmi: a Trieste Next le sfide della rivoluzione digitale

Lorenzoni (Gruppo Hera) e De Luca (Area Science) hanno spiegato come si punta a governare i cambiamenti prodotti dalla tecnologia

Sara Varcounig Balbi
L'incotnro a Trieste Next
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L’essere umano sta governando la rivoluzione tecnologica o ne sta perdendo il controllo? Come adattarsi a un mondo in rapida trasformazione? Ieri pomeriggio, nel Salone di Rappresentanza della Regione, Antonio Bacci, giornalista del Messaggero Veneto, ha posto questi interrogativi a due esponenti della realtà aziendale e della ricerca: Emiliano Lorenzoni, responsabile del Gruppo Hera, e Mariarita De Luca, tecnologa del Laboratorio Data Engineering di Area Science Park.

La discussione ha offerto al pubblico una panoramica sulle sfide che dovranno essere affrontate, in un’era in cui i cambiamenti nel mondo tecnologico non sono mai stati così veloci. In primis, la questione sicurezza: come gestire un flusso di dati così ampio? Per Lorenzoni, i dati sono uno strumento per creare «un’esperienza finale soddisfacente per il cliente» che definisce come il «nuovo prodotto delle aziende». Per questo, nella sua opinione, è importante stabilire un rapporto trasparente e consapevole con l’utente, in modo tale da fargli comprendere come vengono usati i propri dati e le possibilità di modifica sulla gestione. De Luca, invece, ha offerto un altro punto di vista.

Ad Area Science Park, infatti, si lavora su tre aspetti: le infrastrutture per accogliere i dati, la struttura dei dati stessi e la ricerca “data science” che coinvolge gli algoritmi e l’Ia. Essendo un ente pubblico, Area promuove un «avanzamento tecnologico in cui i clienti sono i cittadini» e per questo sta anche sviluppando una rete di cooperazione e condivisione dei dati tra laboratori italiani.

L’altra questione riguarda l’uso dell’Ia: come governare questa nuova tecnologia senza esserne travolti? Da un lato, entrambi i relatori concordano sull’aiuto apportato per semplificare alcuni tipi di lavoro, dall’altro mettono in guardia sull’importanza di un uso consapevole di questo dispositivo, evidenziando anche un impatto energetico e ambientale. In questa prospettiva, l’educazione acquisisce un ruolo fondamentale. Per poter avanzare nella “rivoluzione digitale”, infatti, servono gli strumenti educativi giusti, creando dei percorsi di formazione, sia per i “nativi digitali”, sia per le generazioni precedenti. —

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