Stimolatore nel cranio contro l’epilessia, Padova apre la strada in Italia

In Azienda Ospedale Università il primo intervento nel suo genere su un ragazzo che soffriva di crisi ingestibili con i farmaci

La redazione
Un intervento di Neurochirurgia in Azienda Ospedale Università
Un intervento di Neurochirurgia in Azienda Ospedale Università

E' stato eseguito con successo in questi giorni in Azienda Ospedale Università a Padova, per la prima volta in Italia, un innovativo intervento di neurochirurgia per la cura dell’epilessia.

Gli specialisti della UOC Neurochirurgia Pediatrica e Funzionale, diretta dal professor Luca Denaro, hanno impiantato uno stimolatore epicranico su un paziente di 28 anni affetto da epilessia resistente ai farmaci.

L’intervento è stato condotto dal professor Andrea Landi, responsabile della Uos Neurochirurgia Stereotassica e Funzionale, coadiuvato dalla dottoressa Valentina Baro e dalla dottoressa Giulia Furlanis. Il paziente era, invece, seguito dal dottor Filippo Dainese che fa parte dell'équipe del Servizio di Neurofisiologia Clinica della Clinica Neurologica, diretto dal professor Maurizio Corbetta.

L'equipe che ha eseguito l'intervento con il direttore generale Giuseppe Dal Ben
L'equipe che ha eseguito l'intervento con il direttore generale Giuseppe Dal Ben


L’epilessia resistente ai farmaci costituisce il 30% di tutte le epilessie ed è particolarmente invalidante dal punto di vista clinico, sociale e lavorativo. Nei bambini, inoltre, interferisce gravemente con lo sviluppo cognitivo e neuromotorio.

Lo stimolatore epicranico modula l’attività cerebrale patologica mediante impulsi elettrici trasmessi attraverso l’osso del cranio. La neuro modulazione è indicata nei casi in cui non sia possibile la rimozione chirurgica del focolaio epilettogeno.

L’intervento consiste nel posizionare sottocute e con fissaggio alla teca cranica un tappetino di elettrodi che viene poi collegato a uno stimolatore impiantato a livello toracico.

L’operazione è poco invasiva, rapida da eseguire con ridotti rischi operatori e comporta una degenza di soli due giorni. I risultati si evidenziano già dopo alcune settimane e consistono nella riduzione nei pazienti di più del 50% delle crisi.

Questo sistema è operativo in Germania, Austria e Svizzera: l'Azienda è stata scelta in ambito europeo per iniziare l’attività a livello nazionale.

Riproduzione riservata © il Nord Est