Perché mangiare i kiwi fa bene alla mente: individuata la molecola “anti-depressione”

Uno studio dell’Università di Verona rivela che nel kiwi è presente l’acido chinico, una molecola che in fase di assimilazione porta ad immediati effetti antidepressivi. Ecco cosa hanno scoperto i ricercatori 

Elia Cavarzan
Università di Verona: dal kiwi una sostanza che migliora l’umore
Università di Verona: dal kiwi una sostanza che migliora l’umore

Mangiare frutta fa bene al corpo, ma anche alla mente. A dimostrarlo è uno studio condotto dal dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona che ha individuato nel kiwi verde (Actinidia deliciosa) una sostanza capace di esercitare effetti antidepressivi.

Il team, guidato dalla docente di botanica generale Flavia Guzzo in collaborazione con Cristiano Chiamulera, docente di farmacologia, ha recentemente pubblicato una ricerca sulla rivista scientifica internazionale “Plos One”, che potrebbe aprire ad interessanti scenari sulla salute mentale. 

L’acido chinico, la molecole chiave 

Il lavoro dei ricercatori si è basato su un approccio integrato che ha unito analisi metabolomiche avanzate e test comportamentali su modelli animali di depressione, noti come Tail Suspension Test (TST) e Forced Swim Test (FST). Sono stati somministrati a gruppi di topi succo fresco di kiwi verde in diverse concentrazioni, osservando una riduzione dose-dipendente dei comportamenti assimilabili a uno stato depressivo.

Attraverso la metabolomica, sono state individuate nel sangue e nel cervello degli animali due sole molecole derivate dal frutto: l’acido chinico e un metabolita solfato dell’acido caffeico. Somministrato come composto puro, l’acido chinico ha riprodotto in larga parte gli effetti antidepressivi del succo di kiwi, mentre l’acido caffeico ha mostrato un impatto minimo.

Azienda agricola: produzione di kiwi
Azienda agricola: produzione di kiwi

E’ stato poi osservato che l’efficacia dell’acido chinico aumenta quando è assunto assieme ad altre sostanze naturalmente presenti nel frutto, che ne facilitano l’assorbimento e il passaggio attraverso la barriera ematoencefalica.

Questa scoperta conferma che non è soltanto la vitamina C – già nota per i suoi effetti benefici sul sistema immunitario e sulla vitalità – a rendere il kiwi un alimento prezioso per il benessere, ma anche un fitocomplesso di molecole in grado di agire in sinergia, aprendo nuove prospettive per lo sviluppo di integratori e farmaci di origine naturale.

Dalla ricerca ai possibili applicativi

Prima della pubblicazione, l’attività antidepressiva dell’acido chinico era stata brevettata per tutelarne il potenziale impiego in campo farmaceutico e nutraceutico. «Questa ricerca ci ha permesso di identificare l’esatta molecola responsabile dell’attività antidepressiva del kiwi, aprendo la possibilità di un suo futuro utilizzo come principio attivo naturale per farmaci o nutraceutici» spiega la docente Flavia Guzzo.

Azienda agricola: produzione di kiwi
Azienda agricola: produzione di kiwi

Secondo il team di ricercatori veronesi, sarà possibile sviluppare integratori o prodotti funzionali a base di acido chinico, con l’obiettivo di affiancare molecole naturali ai farmaci tradizionali nel trattamento dei disturbi dell’umore

«Se in futuro sarà possibile sviluppare integratori o prodotti funzionali a base di acido chinico, il kiwi potrebbe diventare non solo un alleato della salute fisica, ma anche della salute mentale – conclude la docente - L’idea di affiancare molecole naturali a farmaci tradizionali nel trattamento dei disturbi dell’umore rappresenta un passo importante in un’epoca in cui si ricerca sempre di più un approccio integrato e sostenibile al benessere».

 

 

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