Scontri tra centri sociali e polizia a Venezia durante la visita del ministro Piantedosi
Momenti di tensione tra manifestanti e forze dell’ordine: cori, fumogeni e un agente ferito. Contestata la presenza del governo al Festival delle Regioni. Ecco cosa è successo

Avevano promesso lo scontro, e lo scontro c’è stato. I centri sociali hanno accolto il ministro dell’Interno Piantedosi tra cori e slogan, urlati tra i fumogeni. La notizia dell’assenza della Meloni non li ha stupiti: “non è ben accetta in questa città” hanno ribadito.
«La nostra contestazione continua», hanno spiegato, «esattamente come qualche mese fa. Non si può non contestarlo quando parla di sicurezza, in una città che sicura non è».

Hanno ricordato l’accoltellamento del “compagno” Giacomo Gobbato, avvenuto lo scorso settembre a Mestre e poi tutti gli altri episodi che affollano le cronache dando la percezione di una città sempre meno sicura. «Piantedosi, Meloni e tutti gli altri ministri non sono bene accetti qua, loro come tutti gli altri fascisti», hanno aggiunto, «tra cui Besos, che verrà a sposarsi a Venezia bloccando un’intera città e impedendo ai cittadini di poterla vivere pienamente».
Il presidio, radunato in campo Sant’Angelo, si è rapidamente accesso: caschetti in testa e striscioni con le maniglie di ferro tra le mani, i manifestanti hanno provato a sfondare la barriera della celere. Lo scontro è stato immediato. A volare, ombrelli e bastoni di plastica su cui avevano appeso i cartelli con gli slogan contro il governo. Dagli scontri, un agente è stato ferito lievemente.

Nemmeno il tempo di placare le tensioni che la situazione si è riaccesa: il corteo si è spostato verso Rialto ed è stato gestito dalla polizia locale, che ha allontano i turisti per evitare problemi di ordine pubblico. Giunti sul ponte, i manifestanti hanno calato uno striscione contro il ddl sicurezza. Sotto la nube colorata dei fumogeni hanno promesso di continuare a mobilitarsi.

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