Dal Veneto al Friuli, nove volti per il governo: ecco chi guida i dossier chiave dell’esecutivo Meloni

Il fedelissimo Ciriani è il ponte tra l'esecutivo e il Parlamento, la pattuglia del Friuli Venezia Giulia si completa con Gava e Savino. Nordio, Ostellari, Urso, Casellati, Bitonci e Mazzi i veneti nell'esecutivo: dalla Giustizia al premierato, due veneti centrali per le Riforme

Laura Berlinghieri e Cristian Rigo
Carlo Nordio, Elisabetta Casellati, Vannia Gava e Sandra Savino, Luca Ciriani
Carlo Nordio, Elisabetta Casellati, Vannia Gava e Sandra Savino, Luca Ciriani

Tre ministri e altrettanti sottosegretari di Stato. È la squadra di governo – tra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia – proveniente dal Veneto e che, a sua volta, ha completato questi primi mille giorni di stanza all’esecutivo.

C’è l’ex magistrato trevigiano Carlo Nordio, ministro della Giustizia in quota Meloni, e quindi responsabile della riforma – quella della separazione delle carriere – che è bandiera di Forza Italia.

Si tratta di una delle tre riforme oggetto della campagna elettorale del centrodestra, insieme ad Autonomia e Premierato. Quest’ultima – priorità di Fratelli d’Italia – vede come prima firmataria, invece, Elisabetta Casellati: la ministra, Azzurra e padovana, per le Riforme istituzionali.

Tornando a Nordio, ultimamente è stato bersaglio delle critiche per un ritorno sulle pagine dei quotidiani del “caso Almasri”: l’ex capo della polizia giudiziaria libica, accusato dalla Corte Penale Internazionale di crimini di guerra e contro l’umanità, arrestato a Torino lo scorso 18 gennaio, ma appena tre giorni dopo rilasciato e rimpatriato in Libia con un volo di Stato, nonostante un mandato di arresto internazionale.

Mille giorni di governo Meloni: tengono i conti, male le riforme
Carlo BertiniCarlo Bertini
La premier Giorgia Meloni

Peraltro, sottosegretario di Stato alla Giustizia è un altro padovano: il leghista Andrea Ostellari, di professione avvocato.

Ulteriore ministro veneto è poi Adolfo Urso, di Fratelli d’Italia, nato a Padova, ma trasferitosi ancora bambino in Sicilia, regione di nascita del padre. Viste le origini venete, peraltro, in passato era stato accreditato tra i possibili successori di Zaia. Ma l’ipotesi sembra essere definitivamente tramontata.

Anche per il ministero di Urso, le Imprese e il Made in Italy, c’è un sottosegretario veneto: Massimo Bitonci, padovano, già sindaco del capoluogo e con un passato da sottosegretario al ministero dell’Economia e le Finanze, durante il governo Conte.

Infine, Gianmarco Mazzi, sottosegretario alla Cultura. Anche lui in quota Fratelli d’Italia, veronese e – si vocifera – con ambizioni da sindaco nella sua città. —

Il focus su Friuli Venezia Giulia


Un ministro, il pordenonese Luca Ciriani, un viceministro, la sacilese Vannia Gava e un sottosegretario, la triestina Sandra Savino. È la pattuglia che rappresenta il Friuli Venezia Giulia nel governo Meloni.

Una squadra che rispecchia quasi perfettamente il peso elettorale dei tre partiti della maggioranza di centrodestra in perfetto stile Cencelli.

Ciriani, 58 anni, è un fedelissimo della premier che nel 2018 ha seguito nel progetto di Fratelli d'Italia completando, con l'ingresso nel governo 4 anni dopo, un percorso politico lineare sempre all'interno della destra.

Iscritto fin da giovane all'Msi è passato ad Alleanza Nazionale entrando nel 1998 nella giunta regionale di Roberto Antonione a piazza Oberdan. Confermato nel 2003 e nel 2008 – questa volta con il Popolo della libertà –, con Renzo Tondo è il nuovo vicepresidente della Regione e viene rieletto anche nel 2013, poi nel 2018 il salto a Roma con l'elezione al Senato dove viene indicato come capogruppo.

Dal 22 ottobre del 2022 è ministro per i rapporti con il Parlamento riportando il Friuli a Palazzo Chigi 33 anni dopo Giorgio Santuz, ministro dei Trasporti nel Governo De Mita.

Proprio ieri Ciriani ha gelato le opposizioni chiarendo che, su Almasri e i dazi «non è né utile né opportuno riferire in Parlamento», anche perché «su Nordio c'è in corso un'indagine da parte del Tribunale dei Ministri mentre sulle tariffe il governo è al lavoro».

Anche Gava, 51 anni, ha iniziato sua militanza politica da giovanissima: nel 1994 ha aderito alla Lega Nord e, dopo aver fatto il vicesindaco a Sacile, nel 2018 è stata eletta alla Camera venendo poi nominata sottosegretario di Stato per l'Ambiente nel Governo Conte I e sottosegretario al Ministero della Transizione Ecologica nel Governo guidato da Mario Draghi. Dal 15 dicembre 2022 è viceministro all'Ambiente e alla sicurezza energetica.

Savino, 65 anni, è sottosegretario di Stato al Ministero dell'Economia e delle Finanze dopo essere stata assessore al Bilancio e Patrimonio del Comune di Trieste e assessore regionale alle Risorse Economiche e Finanziarie, Patrimonio e Servizi Generali sempre con Forza Italia.

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