La Lega festeggia il bis di Acquaroli nella Marche: «Veneto, ora è fatta»

Zaia e Stefani, in coro: «Premiato il buongoverno del centrodestra». Oggi i leader di maggioranza in Calabria, si attende l’annuncio

Laura Berlinghieri

Chissà cos’avrebbero risposto i leghisti di casa nostra, ai tempi del sogno secessionista, se avessero detto loro che il via libera – rigorosamente romano – sarebbe arrivato all’esito del voto nelle Marche. E chissà, poi, di fronte a un’altra chiacchiera che circolava ieri: l’annuncio dell’incoronazione leghista dal palco allestito a Lamezia Terme, dove questa sera i tre leader della maggioranza sono attesi, per sostenere insieme il bis di Roberto Occhiuto alla guida della Regione Calabria.

Ma in questi tempi pazzi della politica, e di confini tra i partiti che sono sempre più confusi, non ci si sorprende nemmeno più.

E allora il Carroccio festeggia, come mai avrebbe immaginato di fare, la conferma del “Fratello d’Italia” Francesco Acquaroli alla guida della Regione Marche. Lasciapassare per l’unica cosa importante: la continuazione del governo leghista a palazzo Balbi. Veneto o muerte. «Ormai è fatta» la frase più pronunciata, ieri.

Il passaggio del testimone leghista

«I cittadini hanno scelto la continuità, premiando la coalizione e il buongoverno di questi anni. Nel corso dei nostri mandati abbiamo avuto più volte occasione di incontrarci e di confrontarci in modo proficuo, anche durante il Festival delle Regioni a Venezia. Sono certo che Acquaroli continuerà l’impegno che lo ha caratterizzato» dice il presidente veneto Luca Zaia.

Consapevole di commentare quello che è, probabilmente, l’atto finale di una politica che lo vede ancora come unico “doge” di questa regione.

Sentimento opposto a quello di Alberto Stefani, candidato in pectore della coalizione, in Veneto. Parla di Acquaroli, ma in quel ruolo proietta se stesso: «I miei complimenti a lui e alla sua squadra per la meritata vittoria. Il buon lavoro del centrodestra sui territori è stato riconosciuto e premiato dagli elettori, che hanno dato fiducia a un governatore capace e a una coalizione coesa e determinata».

Probabilmente, ultime parole – pure queste – da promessa della politica veneta. Destinata – forse già nella serata di oggi, o al più tardi domani – a trovare la consacrazione della candidatura.

Si dice che i leader del centrodestra abbiano già scelto da tempo, ed è difficile ipotizzare che non sia così. La conferma di Acquaroli nelle Marche era giusto l’ultima carta che Meloni aspettava, prima di questo “atto di generosità”, da primo partito della maggioranza. Ma non è escluso un ultimo tavolo; anche perché oggi i tre segretari saranno tutti a Lamezia, per la campagna di Occhiuto. E quindi non si esclude un tavolo-blitz, giusto per salvare le apparenze, prima dell’annuncio.

La soddisfazione dei fratelli

A festeggiare, intanto, sono i Fratelli. «È un ottimo risultato, sul quale non avevo mai avuto dubbi» commenta Luca De Carlo, segretario regionale, «Ho sempre detto che i marchigiani avrebbero ripagato il buon lavoro del mio amico Acquaroli. Nei prossimi giorni, sarà necessario definire il candidato veneto. E mi auguro che i vertici lo scelgano rapidamente».

E poi Raffaele Speranzon, vicecapogruppo del partito a palazzo Madama. «È un grande risultato per le Marche e per Fratelli d’Italia – dice – frutto di un lavoro serio, instancabile e vicino ai cittadini. Con la sua passione e la sua concretezza, Acquaroli continuerà a dare risposte a un territorio che merita di crescere ancora».

Ma, in realtà, a queste latitudini tutti pensano alla reazione che sarà innescata dall’annuncio.

Intanto, per questa mattina, il presidente Luca Zaia ha annunciato una conferenza stampa: l’ultimo ballo del doge a palazzo Balbi, nel pieno della scena.

A poca distanza, al Ferro-Fini, si riunirà il Consiglio regionale: anche questa, l’ultima seduta di cinque anni di amministrazione, dedicata alla discussione dell’esercizio provvisorio in Regione, con possibile scivolamento a domani, se non basteranno i tempi.

E allora si abbassa il sipario su questo ultimo quinquennio di amministrazione di Luca Zaia. In attesa che i nuovi attori si presentino sul proscenio.

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