Mattarella sull'autonomia differenziata: «No agli sconfinamenti»

L’appello del Presidente della Repubblica a Venezia per il Festival delle Regioni: «Leale collaborazione tra lo Stato e le Regioni, come sancito dalla Corte Costituzionale»

Enrico Ferro, Laura Berlinghieri e Camilla Gargioni
Il Presidente Sergio Mattarella al Palazzo Ducale di Venezia in occasione del Festival delle Regioni
Il Presidente Sergio Mattarella al Palazzo Ducale di Venezia in occasione del Festival delle Regioni

È un appello alla leale collaborazione quello che arriva dalle parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, oggi a Venezia, ospite d’onore a Palazzo Ducale per la tre giorni di Festival delle Regioni. Una «leale collaborazione tra lo Stato e le Regioni», soprattutto nella materia della sanità, come «sancito dalla Corte Costituzionale».

«Affinché l'ordinamento della Repubblica funzioni, è indispensabile che Regioni e Stato collaborino proficuamente nel rispetto dei limiti delle proprie competenze stabilite dalla Costituzione o dalla legge» dice il Capo dello Stato, rifacendosi al principio di sussidiarietà sancito dalla Costituzione.

E sul quale alcune Regioni battagliano, per avocare a sé maggiori competenze. «Con la riforma dell'elezione diretta dei governatori sono state contestualmente incrementate, in misura rilevante, le competenze legislative delle Regioni» fa presente Mattarella, affrontando poi il tema più caro al governatore Luca Zaia: «Il principio autonomista, presente sin dall'origine tra i principi fondamentali nella nostra Carta costituzionale, ha avuto in tal modo più ampia attuazione. Il nuovo riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni ha richiesto del tempo per assestarsi. Nella fase iniziale si è manifestato, come è noto, un elevato tasso di conflittualità comprensibile che la giurisprudenza della Corte costituzionale ha tuttavia col tempo e ricondotto a livelli fisiologici, assicurando stabilità allo svolgimento delle funzioni tra i diversi livelli territoriali di governo».

E quindi: «L'autonomia comporta il riconoscimento di determinate competenze da esercitare nel rispetto dei limiti stabiliti dal dettato costituzionale e al riparo da sconfinamenti altrui». Parole nette, che circoscrivono gli ambiti di manovra delle singole Regioni, rispetto alle specifiche materie elencate nell’articolo 117 della Costituzione.

Ma, precisa sempre il Capo dello Stato, «nell'esercizio delle proprie attribuzioni, i diversi livelli di governo hanno la necessità di coltivare un rapporto tra loro al fine di gestire le intersezioni, talvolta intense, tra le rispettive competenze. E la gestione delle molteplici forme di intreccio nel riparto delle competenze - in particolare tra le Regioni e lo Stato - riveste un'importanza fondamentale per il buon esercizio dei rispettivi compiti nell'interesse dei cittadini».

L’arrivo a Venezia del Capo dello Stato

Un saluto ai pittori lungo la riva di fronte ai Giardini Reali, qualche sporadico “ciao” dai turisti che passeggiavano di fronte a piazza San Marco prima di entrare a Palazzo Ducale. Intorno alle 11, è sbarcato a Venezia il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Ad accoglierlo, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che hanno accompagnato la più alta carica dello Stato lungo la riva. Pochi minuti di passaggio, le forze dell’ordine schierate alle Procuratie e sul tetto della Marciana, ma non ci sono stati blocchi delle persone se non l’invito a non sostare fermi per troppo tempo.

Il presidente, accolto all’ingresso di Palazzo Ducale dalla presidente dei musei civici Mariacristina Gribaudi e dal sovrintendente Fabrizio Magani, ha poi visitato la Sala del Maggior Consiglio. Palazzo Ducale è fruibile al pubblico di prenotati, per gli altri ingressi bisogna aspettare l’una del pomeriggio.

L'arrivo di Mattarella, al suo fianco Zaia e Brugnaro (foto Interpress)
L'arrivo di Mattarella, al suo fianco Zaia e Brugnaro (foto Interpress)

Polemica Zaia-Emiliano sull’autonomia

Il presidente Luca Zaia parla dal pulpito della Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale e, davanti al Presidente Mattarella, centra il suo discorso tutto sull’autonomia differenziata.

«Il festival non è la riunione del sindacato delle Regioni. Il nostro attore protagonista è il cittadino che vorrebbe vedersi sfaldare questo ufficio complicazione affari semplici», ha detto Zaia. «Lei si ricorda sicuramente l’articolo quinto della Costituzione presidente, che promuove le autonomie. Siamo qui. Ci sono cittadini che in alcune regioni sono costretti a fare le valigie per andare a curarsi altrove. Don Sturzo disse: sono unitario ma federalista impenitente. L’Italia delle due velocità nasce dal progetto centralista malgestito. So che lei è un grande sostenitore dell’autonomia, grazie di essere qua».

Subito dopo di lui ha preso la parola Michele Emiliano, governatore della Puglia, che ha iniziato il suo intervento con una leggera nota di polemica. «Zaia oggi ne ha un po’ approfittato ma gliene parlerò poi in separata sede», ha detto il presidente della Puglia, da sempre grande nemico dell’autonomia differenziata.

L’appello di Fedriga

Parla da presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga. A lui il compito di fare gli onori di casa, di fronte al Capo dello Stato Sergio Mattarella.

Celebra le Regioni, «istituzioni capaci di leggere prima e meglio le necessità delle comunità locali, grazie al loro radicamento sul territorio». E celebra l’elezione diretta dei governatori, introdotta 25 anni fa, «punto di svolta nel radicamento democratico delle Regioni, che ha assegnato ai cittadini la possibilità di scegliere in maniera chiara e trasparente i suoi rappresentanti, rendendo le Regioni più vicine ai bisogni della comunità».

Infine, l’appello a una cooperazione che prescinda dai limiti dei partiti, sui temi centrali per la nostra società, a partire dalla sanità. «Questp è il tempo della corresponsabilità e del dialogo, spero anche tra diverse forze politiche, che sui grandi diritti, a partire dalla sanità».

Emiliano a Mattarella: «Lei saldo riferimento morale del Paese»

«La sua presenza, signor Presidente, ci ricorda l'unità della Repubblica. Lei coincide con il tricolore. Coincide, in questo è un destino immagino molto pesante ma meraviglioso, nel rappresentare questa infinita storia multicolore, anche pittoresca qualche volta, perchè noi siamo anche un pò pittoreschi».

Così Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia e vicepresidente della Conferenza delle Regioni, nel suo intervento a Venezia rivolgendosi al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «In questa mia ultima volta volevo ringraziarla, ho sempre sentito il suo sostegno. Alle volte bastava uno sguardo per capire se fare un passo avanti, un passo indietro o uno di lato. Di questi sguardi io la ringrazio di cuore».

«Oggi celebriamo le Regioni non come entità isolate, ma come parte viva di un grande organismo. Un organismo che cresce insieme e che, pur nelle differenze territoriali e politiche, ha imparato a dialogare, a cooperare, a trovare nella diversità non un ostacolo, ma una ricchezza. Il legame tra noi presidenti è più forte di quanto si possa immaginare e supera qualsiasi distanza geografica e di schieramento. È un legame fatto di rispetto reciproco, di scambi quotidiani, di esperienze condivise, di sostegno leale, solidale e competente nei momenti del bisogno. È un legame - ha aggiunto - fatto di battaglie comuni, anche accese, ma sempre con un unico obiettivo: servire i nostri territori e servire l'Italia.

Siamo convinti che solo un'Italia che investe nella coesione e nella solidarietà tra le Regioni, possa affrontare con successo le sfide globali.

La Puglia negli ultimi anni è la regione italiana che è cresciuta di più dal punto di vista economico. Lo stesso presidente Meloni, e la ringrazio per questo, - ha aggiunto Emiliano - ci ha definito in questo momento 'la locomotiva italiana'. Il nostro Pil è cresciuto di 24 miliardi in nove anni e lo abbiamo fatto con un sistema Costituzionale che su per giù è quello definito dai padri Costituenti».

La visita a San Marco

Dopo l’intervento a Palazzo Ducale, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato la basilica di San Marco. Lunga la coda che si è formata all’esterno, senza particolari disagi. Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha mostrato al presidente i preziosi mosaici della Basilica e spiegato quanto si è fatto e si sta facendo per la sua salvaguardia contro la minaccia dell’acqua alta.

Meloni a riposo per febbre, annulla gli impegni

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha annullato tutti gli impegni in agenda previsti per oggi 19 e domani 20 maggio, compresa la partecipazione al Festival delle Regioni di Venezia. Lo comunica lo staff della premier. La decisione, viene spiegato, è stata presa a causa di uno stato febbrile che la costringe al riposo.

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