Al Festival delle Regioni di Venezia irrompono crisi politiche e tensioni sul terzo mandato dei governatori

Fugatti: «Mi auguro che il Consiglio dei ministri decida di non impugnare la legge perché sarebbe una decisione politica». La crisi politica in Friuli Venezia Giulia. Calderoli: «AutonomIa differenziata, il Parlamento deve validare i Lep»

Laura Berlinghieri

La più alta carica dello Stato, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e il governo schierato: dalla premier Giorgia Meloni alla squadra di ministri quasi al completo. E poi i governatori di tutte e venti le Regioni italiane, con l’aggiunta dei colleghi delle due province autonome. Su il sipario, domenica 18 maggio a Venezia, sulla quarta edizione del Festival delle Regioni: kermesse per celebrare le «eccellenze» dei nostri territori, «tra innovazione e tradizione». Con un occhio di riguardo, e non potrebbe essere altrimenti, sull’Autonomia differenziata: la grande riforma attesa soprattutto dal Veneto e che verrà rispolverata già nel corso dei panel del primo giorno, con la voce più autorevole del ministro Roberto Calderoli.

La crisi in regione FVG

Il festival parte proprio nelle ore in cui si consuma una crisi di governo all’interno della maggioranza di centrodestra della regione Friuli Venezia Giulia. Il primo atto formale è stato quello compiuto proprio dalla Lega, dalla lista Fedriga e da Forza Italia, i cui assessori regionali hanno rimesso nelle mani del governatore le proprie deleghe, in un atto politico che mira a rafforzare proprio la posizione di Fedriga rispetto agli alleati. 

Regione Fvg, è crisi nella maggioranza: la Lega, lista Fedriga e Forza Italia rimettono tutte le deleghe
La redazione

Fugatti sul terzo mandato

“Mi auguro che il Consiglio dei ministri decida di non impugnare la legge per il terzo mandato dei governatori, perché la recente sentenza della Corte Costituzionale ha detto che il limite posto dalla Costituzione non riguarda le Regioni a statuto speciale. In caso contrario, vorrà dire che sarà una decisione politica”.

Così il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, al Festival. Una dichiarazione che arriva proprio alla vigilia della possibile impugnazione, da parte del Cdm. “C’è poi da dire che le rielezioni non avvengono in automatico. Sembra quasi che il blocco dei mandati serva a non consentire a Zaia e De Luca di ricandidarsi”. “Grazie all’Autonomia, fatte salve questioni eccezionali come Covid e Pnrr, i nostri territori gestiscono un gran numero di competenze, con le tasse pagate dai cittadini trentini. E questo è un vero esempio di Autonomia e un risultato importante. Inoltre, se noi siamo in grado di fare investimenti efficienti, da questo deriverà una maggiore capacità fiscale del nostro territorio”.

Autonomia, Calderoli con il condizionale

«La legge sul fine vita è una legge di civiltà, una legge obbligatoria. Al di là degli schieramenti religiosi, politici e di coscienza, noi dobbiamo delle risposte a chi soffre. E mi dispiace che un Parlamento dopo sei anni non sia ancora stato in grado di dare questa risposta».

E l’autonomia?

«Domani (lunedì 19) dovrebbe essere portata in Parlamento la legge delega per la determinazione dei Lep, contenente i principi e i criteri direttivi relativi alle 14 materie Lep. E, per ciascuna di queste, saranno elencati gli specifici criteri e principi per l’esercizio della legge. Si tratta di 33 articoli in 45 pagine».

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