Cacciari: «Israele, una inaudita escalation concordata con gli Stati Uniti»

L’intervista: «Guerra terroristica fuori da ogni regola, è la conseguenza del venir meno dell’equilibrio tra superpotenze. Onu e Unione Europea non contano»

Alberto Vitucci

«La catastrofe globale è possibile. Anche se non credo succederà. La reazione dell’Iran sarà contenuta, come l’altra volta. Ma ciò che sta succedendo è inaudito. Nel totale disordine internazionale, con l’Onu e l’Europa che non contano nulla. E intanto a Gaza il massacro continua. Una guerra terroristica, al di fuori di ogni regola, che colpisce solo la popolazione civile. La politica non conta più nulla, non resta che appellarsi alle forze spirituali, al Papa e alla Cristianità. Affinché questa tragedia abbia fine».

Non è ottimista, Massimo Cacciari. E accusa l’Occidente di non far nulla contro la tragedia senza fine della popolazione palestinese. Ora l’escalation e l’attacco di Israele all’Iran con i bombardamenti alla capitale Teheran.

Professor Cacciari, è un attacco senza precedenti...

«Preoccupa, sì. Ed è evidente che l’azione sia stata concordata con gli Usa di Trump. È la sciagurata formula della “difesa preventiva”».

Perché l’attacco, perché adesso?

«L’Iran sta facendo l’atomica, Israele e Stati Uniti non vogliono che ci riescano. Tutto qua. Gli americani non entrano direttamente in guerra e lasciano fare il lavoro sporco a Israele».

Ma sono 20 anni che stanno costruendo l’atomica…

«Prima o poi ci riusciranno».

In ogni caso non ci sono molti precedenti del genere.

«È purtroppo la conseguenza del venir meno dell’equilibrio mondiale tra superpotenze. Un attacco del genere sarebbe stato impensabile ai tempi dell’Urss».

Oggi invece si può fare?

«Per forza, chi si oppone? Nessuno. È il momento favorevole, e loro attaccano e bombardano. È inaudito, ma lo hanno già fatto colpendo l’ambasciata qualche mese fa a Damasco, nel territorio di un altro Stato».

Dunque?

«Lo ripeto, è la conseguenza del totale disordine internazionale, della mancanza del diritto. Un dramma, perché come vediamo anche l’Onu non conta nulla».

Intanto a Gaza la distruzione continua.

«E qui non c’è alcun rapporto tra potenze. È una guerra deforme, senza eserciti, al di fuori di ogni regola. Una guerra terroristica dove pagano soltanto i civili. Una vergogna».

La comunità internazionale sta a guardare?

«Putin non si muoverà mai, deve pensare all’Ucraina. La Cina aspetta di vedere passare i cadaveri dei nemici sul fiume. E a Gaza la popolazione civile viene massacrata ogni giorno».

Qualcuno ha parlato di genocidio.

«Il nome non conta. Ma è evidente che si tratta di un massacro. Un delirio totale. Non c’è alcun esercito da far arrendere, i bambini e le donne hanno le mani alzate. Quelli di Hamas sono ben nascosti sottoterra. Non c’è da radere al suolo la città per fermare il nemico come nella Seconda Guerra mondiale a Dresda e Hiroshima. È folle. Nessuno li ferma, e loro distruggono e ammazzano. E l’Europa niente. Per l’Ucraina armi e sanzioni alla Russia. A Israele niente? Anzi, continuano a fornirgli armamenti! Che razza di muso hanno…».

I servizi segreti israeliani hanno scovato a Teheran gli scienziati che lavoravano all’energia atomica e li hanno ammazzati.

«Anche questo è un caso inaudito di violenza preventiva. Il 7 ottobre dov’erano?».

Non si sono accorti di quello che succedeva.

«Certo. Tanto il mondo beve tutto ormai. Le due Torri e Al Quaeda, Kennedy ucciso da Oswald…».

Allora che si fa?

«Cosa vuoi fare… la politica non conta niente. Neanche il nostro governo conta nulla. Non resta che fare un appello ai cristiani, se ancora ci sono. Un appello spirituale perché si è superato ogni limite. Siamo alle soglie dell’inferno».

Israele si fermerà?

«Non credo. Loro hanno deciso di far fuori tutti i loro nemici. Lo possono fare, nessuno li ferma. Hanno dalla loro la Bibbia, il codice universale che contiene la misericordia ma anche la vendetta, l’odio bestiale».

Odio genera odio.

«Non lo capiscono che così sarà sempre peggio».

Non vogliono l’atomica all’Iran ma Israele l’atomica ce l’ha già.

«Loro non la useranno. Comunque siamo davvero in una situazione tragica. Se ci sarà la catastrofe non sarà per l’Ucraina, ma per Gerusalemme».

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