Yacht russo scomparso in Dalmazia, la polizia croata sulle tracce dell’equipaggio dell’Irina Vu

Lo yacht dell’oligarca russo Usmanov, sotto sequestro, è riuscito a uscire dalle acque croate diretto in Turchia senza alcun controllo

Andrea Marsanich
Lo yacht russo scomparso
Lo yacht russo scomparso

ZAGABRIA Si fa sul serio nell'intento di fare completa luce su una scomparsa che non è piaciuta a Zagabria e tantomeno all'Unione europea, Stati Uniti e Gran Bretagna. Ieri a Spalato e dintorni, agenti di polizia hanno fermato e trasferito in questura per interrogatori diverse persone che sono collegate alla misteriosa partenza dalle acque croate del panfilo Irina Vu, benché bloccato per le sanzioni internazionali inflitte agli oligarchi russi per il loro appoggio al presidente Vladimir Putin e all'occupazione russa dell'Ucraina.

il caso
Yacht russo scomparso in Dalmazia, Plenković: «Pagherà chi ha sbagliato»
La redazione

Di proprietà dell'uomo d'affari Alisher Usmanov (che però ha smentito la titolarità) e della sua ex consorte Irina, il lussuoso yacht era salpato da Betina, località dell'isola di Mortero (Murter), nell'arcipelago di Sebenico, uscendo senza intoppi dalle acque territoriali croate non prima di venire controllato – assieme al suo equipaggio – dalle autorità di polizia e doganali in quel di Ragusa.

La partenza era avvenuta il 6 ottobre scorso e tre giorni dopo l'imbarcazione lunga 35 metri e del valore stimato sui 5 milioni di euro era riapparsa nel porto turco di Didim, per poi far perdere ogni traccia, grazie alla disattivazione del dispositivo di identificazione Aif. L'episodio ha turbato profondamente l'opinione pubblica croata, facendo arrabbiare (e tanto) il premier Andrej Plenković e il ministro del Mare, trasporti e infrastrutture.

il caso
Lo yacht russo sotto sequestro in Dalmazia sparito dall’ormeggio di Murter
La redazione

Da qui il sollevamento dall'incarico di Zdravko Seidel, capo del Settore nazionale per la sicurezza della navigazione, nonché dei comandanti portuali di Sebenico e Betina, rispettivamente Robert Baljkas e Andrej Mudronja.

Nella giornata di ieri il secondo atto, che ha visto le forze dell'ordine agire nello Spalatino, sia fermando diversi sospetti, sia perquisendo abitazioni e uffici. L'azione congiunta – stando a quanto confermato dalla Questura di Spalato – ha compreso agenti spalatini e sebenzani, coordinati dalla Criminalpol di Zagabria e dalla Procura comunale di Sebenico. Stando a fonti ufficiose vicine alla polizia e riprese dai media, gli agenti avrebbero agito nei confronti dei componenti dell'equipaggio di Irina Vu. Già nei giorni scorsi si era parlato che i marittimi del panfilo russo rischierebbero fino a 5 anni di carcere in quanto sapevano dell'ordine di blocco del natante all'interno del marina di Betina. Si è venuto a sapere che il comandante di Irina Vu è uno spalatino e che l'equipaggio croato era stato ingaggiato solo per la trasferta Betina–Didim.

Riproduzione riservata © il Nord Est