La Slovenia accoglie Uber, tassisti in allarme

L’operatore americano inizia dalla capitale: 150 mila app scaricate in pochi giorni. Il sindacato: «Regole uguali per tutte le aziende». Il governo promette controlli

Stefano Giantin
L'applicazione Uber da poco disponibile a Lubiana
L'applicazione Uber da poco disponibile a Lubiana

Festeggiano il governo e con alta probabilità anche molti futuri clienti, mentre i tassisti “tradizionali” osservano con preoccupazione le ultime evoluzioni. E chiedono controlli e fair play. È lo scenario che si va concretizzando in Slovenia, dove sta tenendo banco la notizia dello sbarco nel paese del colosso Uber, multinazionale con sede a San Francisco, specializzata nella fornitura di servizi di “ridesharing” in quasi 80 nazioni e migliaia di città in tutto il mondo. Ultima della serie, Lubiana e aree limitrofe, dove Uber ha iniziato ad operare questa settimana, offrendo «un’opzione affidabile e conveniente» ai passeggeri e una «nuova opportunità per gli autisti», ha assicurato l’azienda.

Uber ha deciso di entrare nel mercato sloveno in punta di piedi, ossia solo dopo «aver unito le forze con chi fornisce servizi di trasporto di taxi nel paese» e «la piattaforma è al momento disponibile solo nell’area di Lubiana», ha specificato l’agenzia di stampa slovena Sta. Si tratta di una via per «collegare» clienti e «guidatori con licenza», riducendo così i tempi di attesa e aumentando l’efficienza e la produttività di chi opera sul mercato, ha assicurato Morena Šimatić, direttrice Uber per Slovenia la Croazia. Paese quest’ultimo dove il colosso Usa opera già da anni, mentre la Serbia rimane off limits per le proteste dei tassisti.

«Siamo qui come partner tecnologico per tassisti con regolare licenza che lavorano in osservanza alla legislazione slovena», ha assicurato Šimatić, anticipando che la speranza del gigante americano è quella che il servizio si estenda in un futuro prossimo a tutta la Slovenia, rendendo disponibili anche opzioni di successo all’estero come Uber Green (piattaforma con veicoli elettrici) e Uber Eats (consegne di cibo).

E l’idea piace agli abitanti di Lubiana, con più di 150 mila persone che hanno già scaricato l’applicazione di Uber sugli smartphone. Uber contribuirà «allo sviluppo della mobilità nella nostra città», ha detto il vicesindaco di Lubiana, Boštjan Koritnik. Felicità per l’arrivo è stata espressa anche dall’incaricata d’affari dell’ambasciata Usa, Melania Arreaga. Sulla stessa linea il premier Robert Golob, che ha promesso «controlli» ferrei sull’operato di Uber e giurato che «non ci sono condizioni che rendano più facile per la compagnia il fare business».

Ma non tutti gioiscono. Il sindacato dei tassisti sloveni, in particolare, ha chiesto regole uguali per tutte le aziende di trasporto e ricordato il caso Taxi Cammeo, una sorta di Uber balcanica, quando nel 2017 il 30% dei tassisti tradizionali perse clienti. Che poi tornarono al vecchio, perché «non soddisfatti» del servizio.

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