Turismo in Croazia, il weekend pasquale supera i risultati del passato

Ragusa, Rovigno, Parenzo, Zagabria, Spalato, Zara e Abbazia le destinazioni più frequentate
Andrea Marsanich

FIUME Veniva considerata una prova generale per la stagione 2023: la parentesi festiva di Pasqua non ha deluso le attese in Croazia. Alberghi che hanno segnato il tutto esaurito, affittacamere indaffarati, campeggi aperti, i primi diportisti, lungomare e locali affollati: per gli operatori turistici croati le giornate scorse sono state una ottima cartina tornasole. L’Assoturistica nazionale ha comunicato che nei quattro giorni del lungo weekend il Paese ha registrato l'arrivo di 180mila villeggianti, per un totale di 578mila pernottamenti. Sono cifre che hanno superato risultati del 2022, quando la ricorrenza della Pasqua era stata celebrata più tardi - il 17 aprile - e anche quelli dell’anno di riferimento pre-pandemico, il 2019.

«A far registrare il maggior numero di soggiorni – ha precisato la ministra del Turismo Nikolina Brnjac – sono stati gli ospiti tedeschi seguiti da croati, austriaci, italiani, sloveni e slovacchi. Le destinazioni più frequentate si sono confermate Ragusa, Rovigno, Parenzo, Zagabria, Spalato, Zara ed Abbazia».

Dei quasi 200mila turisti la stragrande maggioranza è arrivata da oltreconfine: Istria e Quarnero le mète preferite, a seguire la Dalmazia. Intanto Abbazia ha fatto registrare nei primi dieci giorni di questo mese trentamila pernottamenti, con un +51% su base annua e un +46% rispetto al 2019. Secondo quanto riferito da Irena Peršić Živadinov, direttrice della Comunità turistica quarnerina, la regione fiumana ha potuto contare su 26mila turisti pasquali, fra i quali hanno primeggiato per numeri tedeschi e austriaci, seguiti da sloveni e italiani. «La stagione bassa è cominciata nei migliore dei modi anche grazie ai tantissimi eventi che hanno caratterizzato le festività pasquali – ha aggiunto – siamo molto fiduciosi che il settore darà risultati da primato. Se il timore era che il conflitto ucraino – russo e il boom dei prezzi avrebbero potuto incidere negativamente sul comparto, per ora» non è così, ha concluso Peršić Živadinov.

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