Slovenia, il governo punta sul fotovoltaico: al via un piano nazionale per le grandi centrali

LUBIANA Lo aveva promesso in campagna elettorale ed ora che è a capo del nuovo governo tripartito in Slovenia (Movimento libertà, Socialdemocratici e Sinistra) il premier Robert Golob mantiene la parola data. Assolutamente inflessibile, per ora, alle lusinghe delle “sirene” provenienti dalla confinante Italia dal patto siglato tra Federacciai e Ansaldo Nucleare per una co-partecipazione al raddoppio della centrale nucleare di Krkšo per poi poter utilizzare parte dell’elettricità prodotta per le proprie aziende energivore, ha varato un piano per una vera e propria “solarizzazione” della Slovenia, ossia per lo sfruttamento massimo del fotovoltaico.
Il ministero delle Infrastrutture ha reso in questi giorni di dominio pubblico diversi disegni di legge, tra cui quello sull'installazione di dispositivi per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, che è uno dei punti centrali, come detto, delle promesse dell'attuale governo. Il ministero delle Infrastrutture ha predisposto una legge che allo stato delle cose interferirebbe con molte altre leggi, ma c'è la promessa di accelerare le procedure, perché nel caso degli impianti solari verrebbero eliminati diversi mesi di procedure istruttorie e di valutazione d'impatto transfrontaliera .
I pannelli solari sarebbero installati su terreni costieri e agricoli, lungo le autostrade e nelle aree dismesse. La legge dovrebbe essere adottata dal governo entro la fine dell'anno. «Vogliamo discriminare positivamente tra la centrale solare e altri dispositivi che non sono centrali solari, ad esempio centrali idroelettriche», ha spiegato il ministro delle Infrastrutture Bojan Kumer .
Proprio l'ottenimento a lungo termine dei permessi e i problemi di connessione di maggiori capacità hanno spinto l’azienda slovena Petrol a investire rapidamente in turbine eoliche e impianti solari in Serbia e Croazia. «Ci sono molti più progetti di risorse rinnovabili in Croazia. Devo dire che Zagabria è riuscita ad attuare la sua strategia negli ultimi cinque anni», ha sottolineato Nada Drobne Popovič, presidente del consiglio di amministrazione di Petrol.
Anche per questo gli operatori sloveni di sistema e distribuzione di energia elettrica Eles e Sodo hanno preparato un piano per la possibilità di collegare grandi centrali solari alla rete elettrica. I luoghi, i punti vicino alle stazioni di trasformazione sono già contrassegnati. «Dobbiamo avviare la costruzione di centrali più grandi, creare veri e propri campi di centrali solari. È qui che si trovano i punti di connessione, senza che ci sia bisogno di rafforzare la rete, e non ci sono costi», ha detto il ministro Kumer.
Il governo coordinerà per cinque anni un piano interdipartimentale a lungo termine per il raggiungimento degli obiettivi di promozione della produzione e dell'utilizzo di fonti di energia rinnovabile. I fondi vengono raccolti attraverso i contributi, che già in Slovenia si pagano al momento dell'acquisto di prodotti energetici, e soprattutto attraverso i fondi europei.
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