Slovenia, cavalli lipizzani e apicoltura puntano sul verdetto dell’Unesco

Positiva la valutazione della commissione, a fine mese l’esito finale sull’inclusione nell’elenco

Mauro Manzin

LUBIANA Le candidature relative alle tradizioni dell'allevamento lipizzano e dell'apicoltura in Slovenia hanno ricevuto un voto più che positivo dall'organismo di valutazione del Comitato intergovernativo per la protezione del patrimonio culturale immateriale per l'inclusione nella lista del patrimonio culturale immateriale dell'Unesco. La decisione sull'iscrizione all'elenco sarà presa a fine novembre, ha annunciato il ministero della Cultura della Slovenia.

Nel suo rapporto pubblicato a fine ottobre, come ha rilanciato il sito di Rtv Slovenija, l'organismo di valutazione ha descritto entrambe le nomine come dei buoni esempi. Il dossier dell'apicoltura sottolinea i legami tra patrimonio immateriale e sostenibilità ambientale e la candidatura delle tradizioni di allevamento dei lipizzani rappresenta una stretta collaborazione tra gli otto paesi proponenti, nello spirito della reciproca comprensione, ha specificato il rapporto sulle candidature da parte del ministero della Cultura sloveno. Le decisioni finali sulla registrazione saranno prese nel corso della 17ma sessione del Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, che sarà ospitato in Marocco dal 28 novembre al 3 dicembre, nella capitale Rabat.

La nomina, legata alla tradizione dell'allevamento dei lipizzani, è il lavoro congiunto di rappresentanti ed esperti di otto paesi: Slovenia, Austria, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Ungheria, Italia, Romania e Slovacchia. Nei paesi citati, il lipizzano ha avuto per secoli un ruolo simbolico. Il loro significato è trasmesso attraverso la tradizione orale e i canti popolari ed è una testimonianza dello stretto legame emotivo tra uomo e cavallo.

La nomina relativa all'apicoltura in Slovenia dimostra la ricchezza del patrimonio di tale attività, la sua lunga storia e le sue espressioni tradizionali, nonché la prevalenza di abilità immateriali, conoscenze e pratiche tramandate di generazione in generazione. La nomina si basa sulle unità di patrimonio culturale immateriale che sono state iscritte nell'elenco delle unità di patrimonio immateriale tra il 2018 e il 2020, ovvero l'apicoltura, la verniciatura delle estremità degli alveari, l'apicoltura da trasporto, la produzione di alveari, l'allevamento delle api regine della Carniola, l’apiterapia, la produzione di piccoli pani e modellini in legno e la relativa letteratura sull’argomento api.

La preparazione di entrambe le candidature è stata guidata dal ministero della Cultura in Slovenia. I rappresentanti dell'Allevamento di Lipica e del Museo Etnografico Sloveno hanno partecipato alla redazione della candidatura relativa alle tradizioni dell'allevamento lipizzano. Per la redazione della nomina relativa all'apicoltura in Slovenia sono stati attivati il Museo Etnografico Sloveno, il Museo dell'apicoltura di Radovljica (piccola località vicino al lago di Bled, rinomata per l’appunto, per il miele e per le decorazioni tradizionali degli alveari) e l'Associazione degli apicoltori sloveni.

La Slovenia ha già nel patrimonio immateriale dell’Unesco la Passione di Škofja Loka, le camminate dei Kurent, la lavorazione del merletto a tombolo e l’abilità nella costruzione di muri a secco.

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