Serbia, sabato è il giorno dell’EuroPride “cancellato”: vietato dal governo per le minacce della destra e della Chiesa ortodossa, si farà in forma ridotta

L’Europride, in programma a Belgrado oggi, sabato 17 settembre, si farà, ma in forma ridotta. La cancellazione dell’evento da parte del presidente serbo Aleksandar Vučić, motivato dalle pressioni dai partiti di estrema destra e da alcuni rappresentanti della Chiesa ortodossa, non ha scoraggiato gli attivisti per i diritti civili.
Gli organizzatori erano pronti allo scontro legale, le associazioni lgbtq+ si sono mobilitate con una raccolta di 27mila firme e il Consiglio d’Europa aveva definito la decisione delle autorità «deplorevole». Per questo il governo serbo, guidato da Ana Brnabic, prima donna lesbica dichiarata a ricevere un incarico governativo, ha promesso alla Commissione europea che avrebbe consentito infine la parata, ma il suo itinerario sarebbe stato significativamente più breve.
A sottolineare il sostegno dell’Unione europea all’iniziativa, la presenza della commissaria Ue all’Eguaglianza, Helena Dalli, che si è recata a Belgrado per partecipare all'evento. «Felice di essere a Belgrado per il 30° anniversario dell'Europride e di difendere l’uguaglianza e i diritti per tutti. Attendo con impazienza le discussioni con il governo, la società civile e i partecipanti alla conferenza sui diritti umani», ha scritto la commissaria maltese su Twitter.
Anche il gruppo di Renew Europe conferma la notizia della parata. «Dopo la massiccia pressione internazionale e il duro lavoro delle Ong, sembra che alla Pride Parade sia stato finalmente dato il via libera per svolgersi. Questo mostra perché la nostra presenza è così importante e per rafforzare i nostri partner e mostrare che i paesi dell’Ue stanno prestando attenzione al trasgressione dei principi democratici di base», scrivono i liberali in una nota. Il presidente serbo, Aleksandar Vučić, ha chiesto di rispettare la legge.
«Quando si tratta della marcia in occasione dell’Europride, penso che la legge e la decisione del ministero dell'Interno (che ha vietato la manifestazione) saranno rispettate», ha affermato in un’intervista alla tv privata Pink. Intanto, la premier serba Ana Brnabic, la ministra del turismo e commercio Tatjana Matic e la commissaria per i diritti umani Brankica Jankovic hanno partecipato ieri sera a un party organizzato a Belgrado da alcune ambasciate nordiche (Norvegia, Svezia e Danimarca) a sostegno dell’Europride. Annika Ben David, ambasciatrice svedese in Serbia, ha detto che i diritti umani devono ispirare ogni governo e ogni società. «Siamo qui per lanciare il messaggio che chiunque ha il diritto di amare chi vuole, di vivere come vuole e di essere quello che è. La democrazia significa inclusione», ha spiegato la diplomatica. La commissaria per i diritti umani in seno al Consiglio d’Europa Dunja Mijatovic, presente alla serata, ha stigmatizzato ogni forma di odio e omofobia che persistono ai danni della comunità lgbtq+.
«È inammissibile continuare a colpire e prendere di mira delle persone che vogliono soltanto vivere normalmente e mostrare la loro sessualità in maniera normale», ha detto Mijatovic. Kristine Garina, l’attivista lettone che presiede l’Associazione degli Europride, ha invitato da parte sua ministri e diplomatici a partecipare alla marcia, il primo organizzato in un Paese del sudest Europa.
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