In Croazia c’è un cantante pro ustascia che riempie tutti i palazzetti
Perković Thompson, noto per le posizioni ultranazionaliste, terrà un concerto a Zagabria con mezzo milione di persone: è un veterano della guerra d’indipendenza

Sentimenti tra euforia nazionalista, ansia e paura per quello che potrebbe succedere nella folla di mezzo milione di persone con la colonnina di mercurio alle stelle si intrecciano a pochi giorni dal mega concerto del controverso cantautore croato Marko Perković Thompson all’ippodromo di Zagabria.
È lo stesso luogo in cui nel 1994 un milione di fedeli accorsero per assistere alla messa officiata da papa Giovanni Paolo II. Come numero di spettatori questo concerto supera abbondantemente tutti quelli con biglietti venduti in assoluto a livello mondiale: a tanto non sono arrivati neanche Madonna, i Rolling Stones e Vasco Rossi, tanto per fare qualche nome.
Ma cos’ha di speciale Marko Perković, che fuori dalla dimensione croata è un illustre sconosciuto o poco più? È un veterano della guerra d’indipendenza del paese, considerato il nazionalista più influente sulla cultura popolare in Croazia. La destra lo definisce un patriota, la sinistra un fascista. Si è dato il soprannome di Thompson, il fucile automatico americano, e i suoi concerti sono di regola accompagnati da una massiccia presenza di slogan e simboli del regime ustascia, peraltro proibiti in Croazia ma che le autorità spesso non hanno il coraggio di sanzionare per non irritare la destra nazionalista croata.
L’artista è diventato famoso durante la guerra con la sua prima canzone “Bojna Cavoglave” (Il battaglione Cavoglave) nella quale manda a dire ai nemici serbi che, sino a quando i croati sarebbero rimasti in vita, i loro nemici non sarebbero mai entrati a Cavoglave, il suo paesino natale di 150 anime nell’entroterra di Sebenico.
Mancano dunque pochi giorni all’ora X, cioè al 5 luglio. La calata all’ippodromo di mezzo milione di persone da tutto il paese, tra le quali anche tanti croati residenti all’estero, necessita di una macchina organizzativa impeccabile. A parte i problemi per il traffico viario, quelli maggiori riguardano gli aspetti della sicurezza e la gestione igienico-sanitaria dell’evento.
In seguito al grande caldo di questi giorni, le autorità sanitarie hanno lanciato l’invito a disertare il concerto per chi non è in buone condizioni di salute, a portare con sé bevande fresche e cibi leggeri, a evitare bevande alcoliche, a disinfettare le mani dopo l’uso delle cabine wc mobili. Inoltre a recare con se un fogliettino con il nome, cognome, cellulare da chiamare in caso di bisogno e il telefonino con la batteria ben carica.
Intanto qualcuno ha avviato una raccolta di firme per abolire il concerto e abrogare la raccomandazione fatta quasi di nascosto agli ospedali, di tenere a disposizione il 20% dei posti letto per far fronte alla possibile emergenza malori.
Sulla vendita dei biglietti si assiste nel frattempo a un fenomeno di bagarinaggio all’incontrario: non sono pochi coloro che sui social li vendono a un prezzo minore a quello di partenza di 30 euro, proprio per la paura di entrare in quella che si annuncia un vera e propria bolgia.
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