Sabato il Gay Pride a Belgrado: niente vessillo arcobaleno sull’edificio presidenziale

La redazione
Il leader serbo Aleksandar Vučic
Il leader serbo Aleksandar Vučic

BELGRADO Il presidente serbo Aleksandar Vučić ha detto che non metterà sull'edificio della presidenza la bandiera arcobaleno della comunità Lgbtq+ in occasione del Gay Pride in programma oggi a Belgrado, come gli era stato chiesto dagli organizzatori.

«Non lo farò, e con ciò non vado in nessun modo contro i loro diritti», ha detto. Parlando in una conferenza stampa, Vučić ha osservato di essere stato eletto presidente della Serbia per rappresentare gli interessi dei cittadini, e di fare ciò nel modo che per lui è quello migliore. «Non metterò sulla presidenza la bandiera arcobaleno della comunità Lgbt», ha affermato.

Prima di Vučić un altro rappresentante delle istituzioni aveva preso le distanze dalla marcia per l’orgoglio e i diritti della comunità Lgbt+ serba. Si tratta del sindaco di Belgrado Aleksandar Šapić aveva detto che non avrebbe esposto la bandiera arcobaleno sulla sede del Municipio, annunciando anche di non voler partecipare al corteo del Gay Pride di oggi nella capitale.

Lo scorso anno la vigilia dell’evento era stata accompagnata da tensioni e venti di scontri, che avevano portato poi le forze dell’ordine a “militarizzare” la zona del centro interessata dal passaggio del corteo. Seppur in un’atmosfera cupa, quasi d’assedio, il pride 2022 alla fine, però, era andato in scena senza grandi incidenti. Migliaia di attivisti, malgrado i divieti e la pioggia torrenziale, avevano sfilato in sicurezza nella marcia finale dell’EuroPride, il maggior evento di respiro europeo organizzato per i diritti Lgbt di trans, gay e lesbiche, coronamento di una settimana di iniziative promosse per la prima volta in una città dei Balcani.

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