Resta in carcere il tycoon croato che uccise con il motoscafo due coniugi padovani in barca a vela

Con il suo motoscafo uccise due coniugi veneti nel 2011
Valmer Cusma
Il volto impassibile di Horvatinčić durante uno dei processi
Il volto impassibile di Horvatinčić durante uno dei processi

POLA  Il tycoon croato 75enne Tomislav Horvatinčić continuerà a scontare in Istria la condanna per aver provocato la morte dei coniugi padovani Salpietro.

E lo farà nella Casa circondariale di Altura, a Pola. Lo ha stabilito il direttore dell'Ufficio carcerario centrale croato, Zvonimir Penić, accogliendo la proposta della direzione del penitenziario di Lipovica-Popovaca dove finora l’uomo ha scontato 2 anni e 5 mesi della pena che, complessivamente, ammonta a 4 anni e 10 mesi di prigione.

Alla carcere di Altura solitamente pagano il proprio debito con la giustizia le persone condannate per gravi reati contro la sicurezza stradale e per reati di tipo economico oltre che, in pochi casi, per reati minori.

Con celle e sbarre, peraltro, Horvatinčić non ha grande confidenza, dal momento che in carcere ha trascorso in cella pochissimo tempo a causa di precarie condizioni di salute di cui si è sempre lamentato. Infatti ha passato lunghi periodi nell'ospedale carcerario, alle terme e in un istituto di cura a Vienna per la convalescenza dopo un’operazione al femore.

Nel dicembre del 2019 alla fine di un'odissea giudiziaria di 8 anni con ben 3 processi, Horvatinčić era stato condannato con una sentenza esecutiva e inappellabile dal Tribunale regionale di Zara a 4 anni e 10 mesi di reclusione per aver provocato la tragedia in mare avvenuta nell’agosto 2011 in acque dalmate, al largo di Capocesto.

Horvatinčić aveva attivato il pilota automatico del suo potente motoscafo che quindi aveva investito la barca a vela Santa Pazienza dei coniugi veneti Francesco Salpietro e Marinelda Patella, rimasti uccisi all'istante.

L'impatto era stato violentissimo tanto che il motoscafo aveva scavalcato la barca a vela. Horvatinčić era salito per la prima volta sul banco degli imputati nel 2012 e solo 3 anni dopo era stato condannato a un anno e 8 mesi di carcere con la condizionale, mentre la morte dei due coniugi era stata caratterizzata come incuria dell’imputato.

Le parti in causa avevano inoltrato ricorso e pertanto era iniziato quasi subito il secondo processo conclusosi al Tribunale di Sebenico con sentenza assolutoria in quanto l'imputato «era stato colpito da sincope», ossia dalla perdita dei sensi al momento dell’incidente.

Nel settembre del 2022 la giudice di quel processo Maja Supe è stata arrestata per diversi casi di corruzione. Poi il Tribunale di Zara aveva annullato la sentenza della Corte di Sebenico anche sotto la forte pressione dell'opinione pubblica avviando il terzo e definitivo processo.

Dopo la condanna esecutiva il tycoon era riuscito per ben 4 volte rinviare la pena, entrando in carcere nel luglio del 2021.

Intanto la sua società Hoto Istra sta costruendo nel borgo di Baratto nell'entroterra rovignese, due lussuose case per la villeggiatura con tanto di piscina: Casa Baratto e Casa Barattina. La prima con 7 vani ha 700 metri quadrati di superficie e la seconda, 350 mq e 4 vani. Di certo, quindi, Horvatinčić in carcere non si annoia dovendo pensare agli affari delle sue società.

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