Rai chiude le onde medie in Fvg, preoccupate le comunità italo-slovene

TRIESTE Il Ministro per gli Sloveni nel Mondo, Matej Arčon, ha incontrato ieri l'Ambasciatore d'Italia, Carlo Campanile, per un'analisi congiunta delle sfide che l'eliminazione della radiodiffusione in onde medie Rai in Italia, che dovrebbe terminare l'11 settembre, comporterà per le comunità che vivono sui due lati del confine italo-sloveno. Come spiega un comunicato del ministero di Lubiana, l'incontro è stato una risposta alla preoccupazione suscitata dalla minoranza slovena in Italia, rappresentata da Ksenija Dobrila, presidente dell'Unione regionale economica slovena, e Walter Bandelj, presidente della Confederazione delle organizzazioni Slovene, per l'annunciata cessazione delle trasmissioni radiofoniche in onda media da parte della Rai, che limiterebbe la diffusione e ricezione dei programmi radiofonici che la sede regionale Rai del Friuli-Venezia Giulia (Fvg) trasmette.
Arčon ha sottolineato che l'abolizione delle onde medie deve essere accompagnata da alternative adeguate che non indeboliscano l'accesso ai programmi radiofonici sloveni. Dello stesso avviso il presidente dell'Unione italiana, Maurizio Tremul, presente all'incontro, che ha sottolineato le difficoltà che incontrerebbero anche gli italiani delle minoranze sia in Slovenia che in Croazia.
Condivisa da tutti i presenti poi la preoccupazione che la trasmissione via satellite o Internet rappresenti una soluzione parziale, non solo per il famigerato divario digitale fra le generazioni, ma anche perché non accessibile in mobilità, come hanno detto nei giorni scorsi sia la deputata del Partito democratico di lingua slovena, Tatjana Rojc, che Deborah Serracchiani, vicepresidente del PD ed ex presidente del Fvg.
Il confronto ha toccato anche le sfide legate alla convenzione tra la televisione di Stato e il governo italiano, che consente la trasmissione di programmi sloveni presso la sede regionale della Rai per il Fvg, nonché la possibilità di rafforzare la cooperazione tra i due media nazionali nell'ambito del progetto di Capitale Europea della Cultura, che si terrà fra Nova Gorica e Gorizia nel 2025.
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