Quattro giovani grifoni in volo dal Centro recupero di Cherso
Erano stati tratti in salvo da pescatori, diportisti o gitanti dopo essere caduti dal nido finendo a terra o in mare. Chiamati Palina, Coline, Lima e Anton, sono stati tutti curati

Palina, Coline, Lima e Anton. Sono i nomi del quartetto di giovani grifoni che in questi giorni ha riacquistato la libertà, librandosi in volo con una sicurezza invidiabile, segno di una forma fisica smagliante. Al contrario di quanto registrato alcuni mesi fa, quando i quattro grifoni - o avvoltoi dalla testa bianca - erano stati tratti in salvo da pescatori, diportisti, semplici gitanti, dopo essere caduti dal loro nido a terra o in mare.
Senza la necessaria forza, indifesi perché troppo giovani, rischiavano di morire da un momento all' altro; invece ce l'hanno fatta, dopo essere stat curati al Centro recupero grifoni di Caisole (in croato Beli), sull'isola di Cherso. I quattro erano tutti caduti da nidi situati a Cherso e nella vicina isoletta di Plauno (Plavnik), dove questi maestosi rapaci sono di casa, come pure a Veglia e Pervicchio (Prvic): parliamo di una colonia di circa 125 coppie, un gruppo autoctono, l'unico rimasto ancora in Croazia e costretto – sia i 250 esemplari adulti, sia i loro piccoli – ad affrontare mille pericoli, non ultimo quello rappresentato dall' uomo.
Proprio per dare una mano all’animale che è per tradizione il simbolo di Cherso, a Caisole, nella parte settentrionale dell'isola, è presente da decenni una struttura che si occupa degli avvoltoi in difficoltà, gestita dall'istituto pubblico Priroda/Natura, ente preposto alla salvaguardia dell'ambiente e degli animali nella Regione del Quarnero e Gorski kotar.
Nei mesi scors i il destino di Coline, Palina, Lima e Anton sembrava segnato. Invece «siamo riusciti a salvarli, a far recuperare loro le energie e, una volta arrivato il momento, sono stati rilasciati, non prima di essere stati provvisti di segnalatori Gps che ci indicheranno le loro evoluzioni nel Quarnero o molto più lontano», ha spiegato Marko Modrić, direttore di Priroda: «Liberare i quattro grifoni - ha aggiunto - è stata per noi una esperienza bellissima e indimenticabile, ci ha fatto capire per l'ennesima volta la bontà del lavoro svolto dal Centro di Caisole».
Proprio per non lasciare nulla di intentato nella tutela degli avvoltoi nordadriatici (ultimamente diversi esemplari si sono stabiliti, ad un secolo di distanza dalla loro scomparsa nella zona, sulle pendici del Monte Maggiore), dall'inizio dell'anno è in fase di attuazione un nuovo progetto quinquennale di salvaguardia dei grifoni, intitolato Life Support, al quale hanno aderito Priroda, Biom, Cooperativa agricola di Veglia, Azienda elettrica croata, Vulture Conservation Foundation e ministero croato dell'Economia e Sviluppo sostenibile (con l’Ufficio per la tutela dell'ambiente), con il sostegno del programma Life, dell'Unione europea e di diversi enti ministeriali e governativi. Insomma, l'estinzione di questo vulnerabile volatile appare un po' più lontana.
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