Quarnero, partito l’iter tecnico per costruire il ponte bis di Veglia entro fine 2029

Primo bando avviato dalla Società autostradale croata. Previsti due livelli, uno dei quali per la circolazione dei treni

Andrea Marsanich
Una panoramica del Ponte di Veglia, già Ponte Tito, storica infrastruttura quarnerina
Una panoramica del Ponte di Veglia, già Ponte Tito, storica infrastruttura quarnerina

VEGLIA Ponte bis di Veglia, compiuto il primo passo. La concessionaria della vecchia struttura che collega la terraferma e l’isola altoadriatica, la Societa’autostradale croata (Hac), ha bandito il concorso per la formulazione della documentazione necessaria al rilascio del permesso per l’uso di superficie: si tratta in primo luogo dello studio di impatto ambientale e di una lunga serie di documenti che, secondo il direttore generale di Hac, Boris Huzijan, dovrebbero venire completati entro tre anni, mentre per la costruzione ne servirebbero altri due. Stando a calcoli piuttosto ottimistici, il secondo ponte vegliota (il primo, restaurato completamente due anni fa e inaugurato nell’ormai lontano 1980) dovrebbe diventare realta’nel 2029. Rispetto al “collega “quasi 44enne, il nuovo ponte presentera’una grossa novita’: avra’due piani, di cui il primo adibito al trasporto di treni e il secondo destinato alla circolazione di auto, motocicli e mezzi pesanti. Quella di Veglia sara’cosi’la prima isola dell’Adriatico ad essere attraversata da una ferrovia, con la strada ferrata che arrivera’fino a Castelmuschio (in croato Omišalj), localita’dove sara’approntato uno scalo contenitori e dove si trova posizionato il rigassificatore off-shore. Il nuovo scalo isolano andra’cosi’ad affiancarsi al terminal container di Molo Zagabria a Fiume, che entrera’in funzione l’anno prossimo, formando con Castelmuschio un formidabile polo containeristico, in grado di reggere l’urto della concorrenza di Capodistria e delle strutture italiane, in primis quella di Trieste. Insomma, quanto annunciato anni fa da Zagabria, pare proprio non essere una promessa da marinaio. Il fratello minore, chiamiamolo cosi’, di quello che per dieci anni era stato chiamato ponte Tito (dal 1980 al 1990), sara’edificato a meridione del vecchio ponte e congiungera’direttamente la terraferma e l’isola. Quello attuale, come noto, tocca anche l’isolotto di San Marco e specie durante i mesi estivi risulta congestionato dal gran traffico, essendo Veglia l’isola turisticamente piu’importante della Croazia. Ne consegue che il ponte bis, oltre ad essere importantissimo per la portualita’di Fiume e del Quarnero, snellira’la movimentazione su gomma da e per l’isola di Veglia. In questo ambito da ricordare che appena nel giugno del 2020, a 40 anni dall’apertura, il pedaggio per l’attraversamento del ponte lungo 1. 430 metri era stato abolito, dopo le insistenti proteste e pressioni della popolazione quarnerina, delle autonomie locali e di tutte le forze politiche. “Abbiamo concluso – ha dichiarato ai media il ministro croato del Mare, trasporti e infrastrutture, Oleg Butkovic – che l’attuale ponte non sarebbe bastato ad assorbire il traffico containeristico del futuro scalo di Castelmuschio, che intendiamo approntare nei prossimi anni. Da qui la necessita’di porre in essere il ponte bis che, grazie all’infrastruttura ferroviaria, rendera’molto piu’agevole la movimentazione container. Questo ponte non sara’necessariamente piu’largo rispetto a quello vecchio, ma è sicuro che risultera’piu’alto, dovendo ospitare convogli ferroviari e veicoli a due e quattro ruote. Voglio poi precisare che l’entrata in funzione della nuova struttura non significhera’la chiusura, anzi, dell’attuale ponte“. Per Gregor Mihelcic, alto dirigente di Hac, il ponte bis unira’la parte orientale dell’insenatura di Crišnjevo, sulla terraferma e la piccola penisola vegliota dove si trova la fortezza Maltempo, in pratica il guado piu’stretto fra l’isola e la dirimpettaia costa. Oltre al ponte, sara’necessario costruire le due strade d’accesso, piu’viadotto e galleria che – lungo Veglia – porteranno i treni fino a Castelmuschio. Bisogna infine ricordare che il nuovo ponte è gia’da anni contemplato nel Piano regolatore della Regione quarnerino – montana. Nessuno dei dirigenti di Hac, ne’il ministro Butkovic, hanno voluto sbilanciarsi sul costo del nuovo ponte, strade, tunnel e viadotto inclusi, ma è sicuro che potrebbe ammontare a centinaia di milioni di euro

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