Pola, la crisi non è finita per Scoglio Olivi: passivo di 2,2 milioni

Il direttore Samir Hadzic: «Non siamo ancora in grado di coprire i costi di produzione. Lievitate le materie prime»

Valmer Cusma

POLA. I risultati di gestione sono impietosi per cui l'entusiasmo per la timida ripresa della cantieristica navale allo stabilimento di Scoglio Olivi, si stanno raffreddando. Ripresa lo ricordiamo, affidata alla società costituita ad hoc Uljanik Brodogradnja 1856, che dovrebbe raccogliere l'eredità del Gruppo Uljanik finito in liquidazione anche per una vicenda di malversazioni che avrà' il suo epilogo in tribunale.

Ebbene come pubblicato dal portale Istra 24, nei primi sei mesi dell'anno in corso la società ha accumulato passivi di gestione pari a 2,2 milioni di euro, ben 4 volte di più rispetto all'analogo periodo del 2021. Dal canto suo il direttore dello stabilimento Samir Hadzic tenta di addolcire la pillola precisando che da gennaio a giugno di quest'anno le entrate sono state di 5 milioni di euro, il 400% in confronto al primo semestre dell'anno scorso.

«Purtoppo però - aggiunge - l'impennata non è sufficiente a coprire i costi di produzione il cui 54% è rappresentato dallo stipendio dei 317 occupati. L'impennata dei passivi è determinata dall'aumento degli obblighi verso le banche e verso i fornitori delle materie prime e dei semilavorati». E intanto l'attività cantieristica procede a rilento: nello stabilimento è in costruzione una motonave per il servizio negli impianti ittici norvegesi. Il relativo contratto del valore di 6,5 milioni di euro con la compagnia norvegese Moen Marin, era stato firmato nel luglio del 2021.

I lavori però sembrano procedere molto a rilento: siamo ancora nella fase del taglio delle lamiere e della costruzione delle sezioni. Per il resto le maestranze eseguono soprattutto lavori di riparazione e manutenzione di navi di passaggio e delle piattaforme galleggianti. Le ingenti perdite avrebbero dovuto essere all'ordine del giorno dell'Assemblea dei soci di cui fanno parte lo stato croato e alcune società private. I lavori però sono stati rinviati «in quanto si è in attesa di preparare un dettagliato rapporto sulla gestione economica».

Intanto Samir Hadzic assieme a un partner d'affari, è finito sulle notizie di cronaca per una vicenda di parcellazione selvaggia a Valle. Hanno acquistato un bosco di 4,5 ettari di superficie per la cifra di 50.000 euro per ricavarne lotti più piccoli da mettere sul mercato immobiliare. Il sindaco Edi Pastrovicchio però li ha denunciati per taglio illegale della legna e della vicenda si sta ora occupando la Procura comunale di Pola.

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