Nuovo hotel di Pola, si accende la polemica in attesa del referendum contro «il mostro ambientale sul lungomare»

Se dall'urna uscisse una prevalenza di contrari al progetto l'investitore, che ha acquistato il vecchio immobile sull’area proprio perché il piano urbanistico prevede la possibilità di costruirvi l'albergo, non esiterebbe a ricorrere all'arbitrato internazionale
Valmer Cusma
Un'immagine di Pola vista dal mare
Un'immagine di Pola vista dal mare

POLA Si surriscalda il clima in città attorno al contestato piano dell'Hotel Valcane sul Lungomare, un progetto del businessman serbo Dragan Solak, proprietario del network tv N1 e del centro commerciale Max City. A una ventina di giorni dal referendum cittadino contro l'albergo, il responsabile del progetto Zoran Kostić ha diffuso un comunicato stampa e un video con la simulazione della futura struttura. Vi si precisa tra l'altro che sta per partire la richiesta dei permessi nel rispetto del piano urbanistico in vigore.

«Il video - recita la nota - conferma che sin dal primo giorno stiamo raccontando la verità sull'albergo: lungomare e spiaggia rimangono ad accesso libero in quanto esclusi dal progetto, e distanti rispettivamente 125 e 160 metri dall'albergo. È previsto inoltre un parco verde a disposizione della cittadinanza, con 200 alberelli da mettere a dimora. Non abbiamo alcuna intenzione di costruire saliscendi e beach bar nel bosco, come invece qualcuno afferma per screditarci agli occhi dell'opinione pubblica», si legge fra l’altro nel comunicato. L'hotel, del valore di 67 milioni di euro, sarà un 5 stelle con 360 posti letto e darà lavoro a 250 persone.

I contestatori del progetto, raggruppati nell'iniziativa civica “Per il Lungomare” quale emanazione del movimento politico Mozemo! (Possiamo), proseguono la campagna contro il progetto, definito un «mostro ambientale sulla più bella passeggiata in città», in vista del referendum che Zagabria ha approvato per il 9 ottobre. In linea di massima favorevoli al progetto gli altri partiti.

Se dall'urna uscisse una prevalenza di contrari, sarebbero pesanti le implicazioni sul piano giuridico: l'investitore ha acquistato il vecchio immobile sull’area proprio perché il piano urbanistico prevede la possibilità di costruirvi l'albergo, e quindi non esiterebbe - come già annunciato - a ricorrere all'arbitrato internazionale. Perché il referendum sia valido dovrà andare alle urne il 50% degli elettori più uno, ossia almeno 24.640 persone.

Alcuni frame  tratti dal video (tportal.hr)

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