“Museo dell’anno”, il civico di Fiume sfida altri 30 candidati per il titolo europeo

Andrea Marsanich
Un interno del Museo di Fiume Foto da visitrijeka.hr
Un interno del Museo di Fiume Foto da visitrijeka.hr

Il Museo civico di Fiume, ospitato da due anni nel palazzo restaurato dell'ex Zuccherificio, è nell’elenco dei candidati al Premio di Museo europeo dell'anno (Emya) 2023. La giuria dell’Emya (European museum of the year award) lo ha affiancato ad altre 32 istituzioni in corsa. Come ha ricordato il direttore del museo, Ervin Dubrović, la candidatura è maturata dopo che la scorsa estate Beat Hächler, membro della giuria e direttore del Museo alpino svizzero di Berna, ha visitato il Museo di Fiume.

Il riconoscimento Emya viene assegnato ogni anno agli spazi museali europei giudicati i migliori fra quelli di recente apertura o che siano stati ammodernati e ampliati nell’ultimo triennio, com'è il caso dell'istituzione fiumana. Il vincitore sarà proclamato al termine della Conferenza annuale del Forum museo europeo, in programma a Barcellona dal 3 al 6 maggio prossimi. Quello di Fiume non è l’unico museo candidato della Croazia per il 2023: ad affiancarlo c’è il Museo dell'Olivo di Clissa, in Dalmazia, fondato nel 2021 e dedicato all'olivicoltura e alla produzione dell'olio.

«A prescindere da come andrà - ha detto Dubrović – la candidatura è per noi il successo finora più lusinghiero. Abbiamo già ottenuto due premi della Società museale croata per la mostra dei lavori restaurati di Klimt, per la mostra sull'emigrazione e per le esposizioni permanenti».

Costruito nel 1752 da una società triestino – fiumana quale sede della direzione dello Zuccherificio, il palazzo barocco che oggi ospita il Museo è ritenuto il simbolo dell'inizio dell'industrializzazione della città quarnerina. Distrutto parzialmente da un rogo nel 1785, l'edificio ricostruito dal 1851 divenne sede della Manifattura tabacchi fiumana, in seguito la più grande dell’impero austro-ungarico: intorno al 1860 occupava circa duemila lavoratori, in buona parte donne. Nel 1945, alla fine della Seconda guerra mondiale, ospitò la fabbrica motori Rikard Benčić. Dopo il fallimento di quell’azienda, l’immobile - proclamato nel 1970 bene culturale - è divenuto proprietà della Città di Fiume. I lavori di restauro su uno spazio di 4.272 metri quadrati sono stati finanziati anche grazie al contributo di poco più di 9 milioni di euro da parte dell'U, in occasione del progetto di Fiume capitale europea della cultura.

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