Mattarella in visita in Croazia per l’anniversario dell’ingresso nell’Europa
Crisi Ucraina, sicurezza europea e allargamento della Ue ai Balcani occidentali al centro delle conversazioni

Una visita a un paese amico che fa parte dell’Unione europea, della Nato e dell’Eurozona. Italia e Croazia viaggiano insieme con ottimi dati economici di interscambio e relazioni a livello governativo. I rapporti si possono definire «molto amichevoli», confermano fonti diplomatiche.
Oggi la Croazia rappresenta per l’Italia un hub verso il più ampio e complesso mercato dei Balcani occidentali. Questa è l’atmosfera che Sergio Mattarella troverà lunedì 7 giugno a Zagabria per una visita ufficiale in Croazia – la prima dal 2015 – che cade in occasione dei 12 anni dell’ingresso del paese nell’Ue. Al centro delle conversazioni ci saranno la crisi Ucraina, la sicurezza europea e l’allargamento della Ue ai Balcani occidentali.
Sul piano economico, l’Italia continua a essere tra i primi partner commerciali della Croazia (primo nel 2022 e 2023; secondo nel 2024 dopo la Germania). Oltre alla presenza nel settore bancario, si registrano operatori italiani in settori quali energia, legno-arredo, metallurgia, turismo, servizi marittimi.
Zagabria si propone come un “hub” per i Balcani occidentali. La Croazia offre vantaggi per gli investitori: un sistema di istruzione che garantisce una forza lavoro qualificata, conoscenza diffusa di lingue straniere (inglese, tedesco e italiano), competenze tecnico-scientifiche di alto livello, costi della manodopera competitivi, agevolazioni fiscali e incentivi.
L’ingresso nell’Eurozona nel 2023 ha dato una spinta all’economia croata. Il pil ha segnato un forte rimbalzo del +6,3% nel 2022 e del +2,8% nel 2023. Un ruolo chiave nello sviluppo delle relazioni bilaterali è esercitato dalla minoranza italiana autoctona in Croazia (presente soprattutto in Istria), che rappresenta un valore aggiunto nella collaborazione tra i due paesi. Rimane da definire un accordo sui lavoratori transfrontalieri per evitare fenomeni come la doppia imposizione. —
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