L’appello degli esperti a difesa della posidonia: «La spiaggia dalmata di Sakarun rischia di scomparire»
Uno dei luoghi più suggestivi della Dalmazia è sotto osservazione. Bacic: «Rimuovendo le alghe per compiacere i turisti si perde sabbia»

FIUME Una tra le più popolari spiagge sabbiose dell’Adriatico orientale, quella di Sakarun, nell’Isola Lunga (Dugi otok), in Dalmazia, sta andando incontro a un preoccupante processo di erosione che potrebbe in un futuro non lontano stravolgere il suo splendido aspetto. Il motivo? Gli interessi del settore turistico, che portano le autorità a rimuovere decine di metri cubi di banquettes, i cumuli di posidonia oceanica, pianta marina endemica nel Mediterraneo e d’importanza fondamentale per la salute del mare e dei suoi abitanti.
Gli accumuli dovuti alla defogliazione, con le foglie che vengono depositate sulle spiagge in seguito alle mareggiate, non piacciono ai vacanzieri e dunque vengono portati via, danneggiando in modo grave l’arenile. Infatti le banquettes contengono intrappolate grandi quantità di sabbia e la loro rimozione provoca anche a Sakarun un’erosione dalle conseguenze disastrose.
È quanto ribadito a Zara alla conferenza dedicata alla tutela di questa spiaggia ben nota ai diportisti del Nord Est italiano, appuntamento promosso dalla Società croata di Geografia, sezione di Zara e dal Dipartimento di geografia dell’Ateneo zaratino, che ha visto quale relatrice la biologa zaratina Morana Bacic, che opera in seno a Natura Jadera, l’istituto pubblico chiamato a gestire il patrimonio naturale della Regione zaratino-dalmata.
Nel corso dell’evento sono stati illustrati i risultati delle ricerche geomorfologiche a Sakarun, che hanno evidenziato i danni causati dal portare via le banquettes per soddisfare le esigenze dei bagnanti, trend che sta facendo scomparire la sabbia a Sakarun.
«Non è un’esagerazione - ha riferito l’esperta - ma ormai la sabbia sia sta ritirando sempre più verso le profondità del mare. Per i turisti, le banquettes sono null’altro che immondizia, da eliminare quanto prima. Ma facendo così Sakarun morirà e con essa il turismo in quest’area della Dalmazia. Bisogna fermare quanto prima questo comportamento. Disponiamo di dati precisi e documentabili, in base ai quali ogni metro cubo di accumulo di posidonia contiene in media fino a 65 chili di sabbia. Quando sono le ruspe ad entrare in azione, pulendo la spiaggia da questi che vengono definiti detriti, si rischia di distruggere inesorabilmente l’arenile. Abbiamo concluso che annualmente a Sakarun si depositano circa 14 metri cubi di spiaggia, mentre se ne gettano via circa 37. A voi le conclusioni».
Per Bacic bisogna quanto prima smetterla con le operazioni di pulizia delle banquettes, a prescindere dalle proteste che arriveranno dal ramo turistico. Se non faremo così, ha aggiunto, perderemo Sakarun per sempre.
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