La Slovenia riconosce le coppie gay e il loro diritto all’adozione

Disegno di legge del governo che ha fatto proprie le indicazioni della Corte costituzionale slovena
Mauro Manzin

LUBIANA Il nuovo governo sloveno guidato dal premier Robert Golob porta a casa la prima grande riforma del suo mandato: quella del diritto di famiglia che è stata approvata martedì in seduta ordinaria dal Parlamento di Lubiana con 48 voti favorevoli e 29 contrari. La nuova legge sancisce che per matrimonio si intende un’unione a vita di due persone anche dello stesso sesso, concedendo a queste ultime anche il dritto di adozione come avviene tra coniugi di sesso differente.

Le modifiche al Codice della famiglia fanno seguito a una decisione della Corte costituzionale pubblicata a luglio. Nelle motivazioni si leggeva che, la normativa, secondo la quale solo persone di sesso diverso possono contrarre matrimonio e i partner dello stesso sesso in un'unione formale non possono adottare congiuntamente un figlio, è in contrasto con il divieto costituzionale di discriminazione.

La Corte costituzionale ha ordinato così al Parlamento di eliminare l'incostituzionalità entro sei mesi e ha stabilito che, in attesa di modifiche alla normativa, un matrimonio è un'unione a vita di due persone indipendentemente dal sesso e che i partner dello stesso sesso in un'unione possono adottare congiuntamente un figlio alle stesse condizioni del coniuge.

Il governo, in quanto proponente delle modifiche, ha sottolineato le affermazioni della Corte costituzionale secondo cui tale discriminazione non può essere giustificata dal significato tradizionale di matrimonio come unione dei coniugi, né dalla speciale tutela delle famiglie.

Secondo la Corte, la decisione non riduce l'importanza dell'istituto del matrimonio tradizionale come unione a vita del marito e della moglie e non modifica le condizioni o le conseguenze del contrarre matrimonio tra persone di sesso diverso. Significa solo che d'ora in poi, oltre ai partner eterosessuali, potranno contrarre matrimonio anche i partner dello stesso sesso, ha sottolineato anche il governo.

La discussione sulla proposta del Codice della Famiglia, che sta cambiando per decisione della Corte Costituzionale, ha sollevato un po' di polvere e incoraggiato una manifestazione di oppositori in piazza della Repubblica davanti al Parlamento che stava proprio discutendo la nuova legge.

I gruppi parlamentari della coalizione hanno sostenuto il governo nelle loro posizioni, mentre i gruppi parlamentari del Partito democratico (Sds) di destra e Nuova Slovenia (NSi), cattolici di destra, lo hanno contestato. Secondo la Sds, le coppie dello stesso sesso hanno avuto fino ad ora uguali diritti, fatta eccezione per l'adozione e la fecondazione con assistenza biomedica.

Secondo NSi, tuttavia, non è comprensibile come un'unione tra un uomo e una donna possa avere lo stesso significato di un'unione tra persone dello stesso sesso. Secondo Nuova Slovenia, l'unione tra un uomo e una donna è un'unione da cui nasce naturalmente la vita di un nuovo bambino, mentre questo non è il caso di un'unione omosessuale.

La Slovenia, dunque, assume la stessa decisione in tema di diritto di famiglia già assunta alcuni mesi fa anche dalla vicina e cattolica Croazia. Adesso sarà interessante vedere se la decisione votata in modo compatto dalla coalizione avrà delle ripercussioni sulle prossime presidenziali favorendo il “tradizionalista” cattolico Logar fermamente sostenuto da quel Partito democratico che una riforma di questo genere del diritto di famiglia non l’avrebbe votata mai.

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