Allarme incendi in Croazia: Dalmazia osservata speciale

L’appello lanciato dal vertice del Corpo nazionale dei vigili del fuoco: «Rispetto al 2024 già 501 roghi in più. Anche i turisti devono fare attenzione»

Andrea Marsanich
Un’immagine notturna dell’incendio di Brazza della settimana scorsa. foto Novi list
Un’immagine notturna dell’incendio di Brazza della settimana scorsa. foto Novi list

Fuoco e fiamme in Croazia, paese interessato da un crescente numero di incendi boschivi. Intervistato dalla Tv pubblica, il comandante del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, Slavko Tucaković, si è lamentato del comportamento irresponsabile dei cittadini croati e dei turisti d’oltreconfine, una cui parte non rispetta le ben che minime condizioni di sicurezza, rendendosi protagonista di gesti incauti, molto pericolosi per l’ambiente, per l’uomo e per gli animali, domestici o selvatici che siano.

«Quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2024 – ha detto –, abbiamo 501 roghi in più, mentre invece la superficie dei terreni ridotti in cenere è diminuita di un buon 50%. È che i pompieri, professionisti e volontari, stanno sbrigando una gran mole di lavoro e lo stanno facendo in modo efficace, dimostrando spirito di sacrificio, bravura e un grande amore verso la natura e verso la collettività. Ma non può bastare».

Tucaković, nel rilevare che la maggior parte dei roghi all’aperto riguarda la Dalmazia e meno l’Istria e il Quarnero, ha affermato che quotidianamente i vigili del fuoco croati hanno a che fare con una media di 24-30 incendi. «I nostri pompieri sono bravi, ma purtroppo devono lavorare tantissimo, con tutte le conseguenze del caso. In questi giorni di grande flusso turistico, rivolgo un appello ai vacanzieri croati e stranieri affinché evitino, lungo le autostrade, di gettare dalle auto mozziconi di sigarette accesi. C’è poi la questione della bruciatura di sterpaglie e rifiuti. Va fatta con la massima attenzione, informando le autorità locali. Non sempre è così e le conseguenze possono essere terribili, tragiche».

Tucaković ha ricordato che dall’1 giugno al 31 ottobre è in vigore il divieto di accendere fuochi all’aperto. Il mancato rispetto della regola comporta per le persone fisiche una pena pecuniaria che va da 1.990 a 19.900 euro, che può essere commutata in 60 giorni di reclusione. Se il rogo è colposo, l’ammenda andrà da 260 a 1.990 euro. Se si dovessero notare fiamme oppure fumo, i cittadini sono invitati a rivolgersi al recapito telefonico dei pompieri, il 193, oppure contattare il centro d’allertamento, il 112.

Proprio l’altro giorno la Polizia di Spalato ha comunicato che i suoi agenti hanno fermato e denunciato un gruppo di turisti svedesi, sospettati di essere i responsabili del grande incendio boschivo che la settimana scorsa ha interessato da vicino a Brazza la famosa spiaggia del Corno d’Oro. Nessuno è rimasto ferito, ma le fiamme si sono portate via 42 ettari di macchia, oliveti e vigneti, costringendo le autorità a far evacuare gli ospiti di un albergo e di un campeggio. A quanto pare, gli scandinavi hanno voluto fare una grigliata, senza prestare la dovuta attenzione.

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