La Slovenia punta sulla difesa antiaerea

In fase finale le trattative per acquistare dalla Germania due sistemi missilistici: operazione da 200 milioni di euro
Mauro Manzin
Il ministro della Difesa sloveno Marjan Šarec
Il ministro della Difesa sloveno Marjan Šarec

UBIANA La Slovenia è un Paese membro della Nato il cui “ombrello” dovrebbe tenerla lontana da spiacevoli sorprese. Ma il conflitto in Ucraina e i venti di guerra che continuano a soffiare nei Balcani occidentali (leggi crisi del Kosovo) spingono singole realtà statuali relativamente piccole come la Slovenia a rafforzare il proprio potenziale difensivo.

Così è stato stanziato un fondo, parte del quale sarà spesa per l’acquisto di due sistemi per la difesa aerea visto anche il ruolo che stanno assumendo i droni nel conflitto russo-ucraino. Secondo informazioni non ufficiali del quotidiano di Lubiana Delo, la Slovenia è nella fase finale delle trattative per l'acquisto di due sistemi di difesa aerea tedeschi iris-T con una portata fino a 40 chilometri. Il contratto per l'acquisto dovrebbe concludersi a breve.

Venerdì si è conclusa a Bruxelles una riunione di due giorni dei ministri della Difesa degli Stati membri della Nato, alla quale ha partecipato anche il ministro della Difesa sloveno Marjan Šarec.

Egli ha sottolineato che la Slovenia è consapevole dell'importanza degli investimenti, motivo per cui ha accelerato gli sforzi nazionali per raggiungere il 2 per cento del Pil per acquisti militari di difesa e ha dato la priorità agli investimenti in obiettivi di capacità chiave.

Questi investimenti includono l'acquisto di un sistema di difesa aerea, poiché attualmente la Slovenia non dispone di un sistema moderno che possa difendere efficacemente le infrastrutture critiche dagli attacchi aerei. Secondo informazioni ufficiose del quotidiano sloveno, appunto, la Slovenia è nella fase finale di un accordo per l'acquisto di due sistemi di difesa aerea tedeschi iris-T. È un sistema che lancia razzi da un camion con una portata fino a 40 chilometri. I missili sono guidati da un sistema Gps e possono raggiungere obiettivi fino a un'altezza di 20.000 metri.

Il contratto, del valore di circa 200 milioni di euro, potrebbe essere concluso in poche settimane, riferisce Delo. «L'acquisto di un sistema di difesa aerea o di un modulo di difesa aerea è definito nella risoluzione sul programma generale di sviluppo e equipaggiamento a lungo termine delle forze armate slovene fino al 2035 e nel programma di difesa a medio termine della Slovenia 2023-2028», ha precisato il ministero della Difesa .

Allo stesso tempo, lo stesso ministero ha ricordato che lo scorso anno la Slovenia ha aderito all'iniziativa tedesca per rafforzare il pilastro europeo nella difesa combinata aerea e antimissilistica della Nato attraverso l'iniziativa Protezione del cielo europeo. Nell'ambito del progetto, al quale hanno aderito 17 Paesi lo scorso ottobre, i Paesi dovrebbero acquistare congiuntamente nuovi sistemi d'arma, che li aiuteranno a stabilire la difesa aerea del territorio in modo più economico.

Secondo il Delo, la Germania ha inviato due sistemi iris-T in Ucraina e, secondo il ministero della Difesa ucraino, l'efficacia dei missili ha superato le aspettative con un'efficacia del 100%.

Riproduzione riservata © il Nord Est