La Slovenia fa scorta di carbone: stop alla termocentrale Tuš
L’impianto è collegato alla rete elettrica quando la centrale nucleare di Krško è in manutenzione come oggi. Sarà rimessa in funzione solo in caso di crisi

LUBIANA La centrale nucleare di Krško che è in fase di revisione e manutenzione del reattore, sarà riaperta, se la cronologia delle operazioni sarà rispetta e se non ci saranno intoppi, il prossimo 2 novembre. Nel frattempo è stata messa in rete la centrale termoelettirca di Šoštanj (Teš), ma che solo dopo una settimana di lavoro alternativo alla centrale di Krško è stata anche lei disconnessa dalla rete e spenta. Holding Slovenske elektrarne (Hse, la nostra Enel), di cui Teš fa parte, ha stimato che attualmente può produrre elettricità sufficiente e che è opportuno risparmiare carbone per i mesi invernali.
«Abbiamo ricevuto un avviso commerciale dall'Hse per disconnettere Teš 6 dalla rete, poiché i prezzi dell'elettricità sul mercato sono leggermente diminuiti. Attualmente in Slovenia c'è abbastanza acqua ed vento, il che significa che c'è anche abbastanza elettricità», ha affermato il direttore Teš, Mitja Tašler . A suo avviso, una decisione del genere è opportuna, poiché c'è carenza di carbone e dovrebbe quindi essere risparmiato per i mesi invernali di crisi, quando anche il fabbisogno di energia elettrica sarà maggiore.
A Teš hanno riferito, come riporta l’'edizione online del quotidiano Finance, che la miniera di carbone di Velenje non fornisce materia prima a sufficienza a causa di problemi tecnici. «Si tratta di una fermata preventiva per accumulare energia. La centrale a carbone di Velenje al momento non prevede obblighi contrattuali. L'elettricità che altrimenti verrebbe prodotta dovrà essere sostituita sul mercato, attualmente i prezzi sono relativamente favorevoli. Se le condizioni del mercato sono favorevoli, la chiusura durerà più a lungo», ha riferito la società al quotidiano.
Hanno aggiunto che, allo scopo di riscaldare le comunità locali, verranno avviate unità a gas e verrà utilizzato principalmente olio combustibile extra leggero come fonte di energia. Teš dovrebbe svolgere un ruolo centrale nella fornitura di elettricità domestica durante la revisione della centrale nucleare di Krško (Nek), che, come detto, iniziata l’ 1 ottobre durerà fino al 2 novembre. Sempre Finance afferma che durante il periodo in cui, né Teš, né Nek opereranno, circa il 75% dell'elettricità dovrà essere importata. Il direttore del gestore del sistema della rete di trasmissione elettrica Eles, Aleksander Mervar, ha dichiarato a Finance che non è ancora tempo per Eles di acquistare la fornitura di energia elettrica di emergenza. Le condizioni meteorologiche per la produzione di energia elettrica negli impianti idroelettrici sono favorevoli e i prezzi dell'energia elettrica in borsa sono notevolmente diminuiti. Non ci sono restrizioni in vista nel sistema europeo, ma se la situazione dovesse peggiorare, Teš sarebbe nuovamente connesso alla rete, è possibile anche la produzione in blocchi di gas con olio combustibile, ha affermato.
La Slovenia, dunque, ha deciso di procedere in modo elastico nell’attuale difficilissimo momento energetico e sta cercando di centellinare ogni meghawattora pur di non correre il rischio di “regalare” dei pesanti black-out ai suoi cittadini o alle sue industrie. E, in attesa che parta il piano del governo per la solarizzazione del Paese, ossia l’installazione di centrali fotovoltaiche su tutto il territorio nazionale, la centrale nucleare di Krško resta imprescindibile per il fabbisogno elettrico nazionale.
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