La Croazia scommette sulla geotermia: avviate esplorazioni nel sottosuolo

In molte zone esistono falde acquifere ad altissime temperature

in grado di produrre grandi quantità di energia sul modello Islanda

Mauro Manzin
Lavori in corso a Bjelovar per sfruttare al meglio l’energia geotermica del sottosuolo
Lavori in corso a Bjelovar per sfruttare al meglio l’energia geotermica del sottosuolo

In questi tempi di crisi energetica, dove anche le pale dei mulini a vento di Don Chisciotte si trasformano in sorgenti di energia eolica, la Croazia ha scoperto di avere sotto terra un vero e proprio tesoro. No, non è il petrolio, ma l’energia geotermica.

La geotermia è la più green tra tutte le energie rinnovabili attualmente disponibili. Zero emissioni di CO2, nessun impatto paesaggistico, nessun inquinamento acustico, nessuna scoria; si tratta di una fonte di energia libera, pulita, gratuita e rinnovabile. L’impianto geotermico è il sistema a bassa entalpia che sfruttando il naturale calore del terreno con l’ausilio di una pompa di calore riesce a produrre energia termica per l’acqua calda sanitaria e per il riscaldamento e raffreddamento degli edifici. Si tratta di un modo innovativo di riscaldare (e raffreddare) le strutture abitative sfruttando il calore immagazzinato nel mantello sotto la crosta terrestre, l’enorme calore viene trasformato in energia termica, immediatamente sfruttabile. In Islanda, nove famiglie su dieci sono riscaldate dall'energia geotermica.

Una svolta in questa direzione è stata fatta a Bjelovar, dove quest'anno dovrebbe iniziare la costruzione di un pozzo per l'energia geotermica, che riscalderà le serre e la futura zona commerciale di Veliko Korenovo e le terme. Il valore complessivo del progetto Ue è di 3.468.743 euro, di cui 1,3 milioni a fondo perduto. Il potenziale dell'energia geotermica è stato riconosciuto anche nella contea di Varaždin, dove sono in corso lavori di esplorazione presso il pozzo Kutnjak-1 nel campo Lunjkovec Kutnjak. La contea ha fondato la società Bukotermal, insieme al Comune di Mali Bukovec. Insieme, investiranno circa 2,5 milioni di euro nella ricerca. Nella prima fase, il piano prevede la costruzione di una centrale elettrica più piccola per serre e serre nei comuni di Mali e Veliki Bukovec. In quell'area sono presenti due pozzi Ina degli anni '70 con una potenza massima possibile fino a due MW. Nella seconda fase verranno perforati altri cinque pozzi per un'altra centrale da 10 a 12 MW. La terza fase includerebbe l'uso del calore di entrambe le centrali per gli agricoltori.

Notizie sulle trivellazioni geotermiche arrivano da altre parti della Croazia. Alla fine di dicembre, il ministero dell'Economia e dello Sviluppo Sostenibile ha indetto un concorso per selezionare l'offerente più favorevole per l'esplorazione di acque geotermiche in sei località al fine di rilasciare un permesso per l'estrazione di acque geotermiche a fini energetici, a Ferdinandovec 1, a Kotoriba, Leščan, Međimurje 5, a Pčelić e Sječe. Si tratta dei vecchi pozzi dell'Ina dove si cercava il gas, e lungo il percorso si è scoperto che c'è invece acqua a una profondità diverse migliaia di metri con una temperatura da 130 a 200 e più gradi.Il potenziale geotermico dell'area di Sisak è stato scoperto perforando due pozzi esplorativi, Sisak-1 e Siter-1, negli anni '70 e '80. I test hanno rivelato due serbatoi con rese del pozzo che vanno da 0,4 a 17 litri al secondo con temperature dell'acqua nel serbatoio che vanno da 50 a 71,5 gradi. Tuttavia, questo potenziale non è mai stato sfruttato, una nuova ricerca è stata avviata solo lo scorso anno e il lavoro è iniziato questa settimana.

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