La Croazia è pronta a introdurre l’obbligo di addestramento militare

ZAGABRIA Il segretario di Stato alla Difesa, Zdravko Jakob, ha confermato al quotidiano di Zagabria Jutarnji list che si sta lavorando al concetto di un addestramento militare di base. Allo stesso tempo Jakob ha dichiarato che il modello sarà reso noto al più presto possibile e che risponderà alle esigenze di sicurezza della Croazia e delle organizzazioni alle quali partecipano le Forze armate. Il premier Andrej Plenković ha dato mandato al ministro della Difesa Ivan Anušić di redigere il piano.
«Cercheremo di trovare la migliore soluzione possibile e nelle Forze armate ci sono abbastanza persone per condurre l'addestramento». Jakob ha affermato che i soldi verranno stanziati per questo scopo e che anche quest'anno una parte dei fondi sarà destinata alla formazione. È la prima volta dal 2017 che il ministero della Difesa ammette pubblicamente di voler adottare un modello di addestramento militare per i civili che non vogliono prestare servizio volontario o essere soldati professionisti.
Come suggerisce il nome, l’obiettivo è addestrare i cittadini croati sulle nozioni di base dell'uso delle armi, le tecniche di primo soccorso, l’orientamento nei boschi e in zone montane e così via. Né il ministero della Difesa né il segretario di Stato hanno parlato specificamente dei costi annuali per lo svolgimento della formazione, e non hanno chiarito se alla formazione verranno invitati tanto gli uomini quanto le donne, dove, in caso, verranno ospitati e quali obiettivi si punta a raggiungere.
L’annuncio del Ministero della Difesa ha invece chiarito appunto l’orientamento dello Stato in materia: sì all’addestramento militare di base, no al servizio militare obbligatorio. Secondo le proiezioni precedenti, il ritorno alla “naja” costerebbe circa 70 milioni di euro all’anno, mentre lo stanziamento annuale per l’addestramento militare di base dovrebbe essere inferiore. C’è anche il problema della capacità ricettiva e delle strutture di formazione. Uno dei luoghi probabili è la caserma della 123a brigata HV a Požega e il campo di addestramento militare a Gašinci.
Il professor Mirko Bilandžić della Facoltà di filosofia di Zagabria ritiene invece che sia necessario introdurre il servizio militare obbligatorio, comprese le basi dell'addestramento militare. «Bisogna discuterne la durata, il modello, i contenuti, ma va sicuramente introdotto». Il servizio militare, a suo avviso, dovrebbe essere attuato per il bene dell'educazione alla sicurezza della società, delle tradizioni ereditate, delle relazioni civili-militari, dei valori militari che vengono così introdotti nella società civile e dell'armonizzazione delle relazioni civili-militari». Resta da determinare la durata del servizio militare, data la sua concezione e la situazione demografica. «Qualche anno fa, le analisi hanno dimostrato che dovrebbe durare tra i 4 e i 6 mesi. Ora questo è discutibile».
Altri analisti militari non ritengono negativa l’idea di introdurre un addestramento militare più breve, ma aprono la questione se il concetto debba essere esteso anche ad una più ampia educazione alla sicurezza. L'analista geopolitico Vlatko Cvrtila si chiede se questo sia un concetto che implica che alcune conoscenze dovrebbero essere incluse nel curriculum delle scuole superiori o elementari.
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