La Bulgaria ritorna alle urne per la quinta volta in due anni

Nuove elezioni legislative
Stefano Giantin
Bojko Borisov, potenziale vincitore delle elezioni del 2 aprile
Bojko Borisov, potenziale vincitore delle elezioni del 2 aprile

BELGRADO  Ai tempi del regime comunista era conosciuta in tutto il mondo per il concetto di “voto bulgaro”. Oggi, a più di tre decenni dall’arrivo della democrazia, sta diventando invece sinonimo di instabilità – e di voto “inutile”, che non porta ad alcun risultato.

È la Bulgaria, ancora oggi il Paese più povero della Ue, che il 2 aprile vede i suoi elettori tornare alle urne per le quinte elezioni legislative in due anni, le seconde in soli sei mesi, con alta probabilità un record negativo a livello globale. Nuova tornata elettorale che è stata resa necessaria dal fatto che, alle precedenti elezioni del 2 ottobre 2022, nessuno dei partiti e delle coalizioni in corsa era riuscito a forgiare una maggioranza al Parlamento di Sofia, costringendo così il presidente bulgaro Rumen Radev a sciogliere per l’ennesima volta l’Assemblea nazionale e convocare i comizi, lasciando l’amministrazione delle faccende politiche ed economiche inderogabili a un governo tecnico, incapace per sua natura di gestire dossier fondamentali come Pnrr e futuro ingresso nell’euro.

Andranno diversamente le cose, domenica? Se lo chiedono in molti, tra Sofia e Plovdiv, ma le speranze sono labili. Gli ultimi sondaggi danno infatti in testa, ma di pochissimo, la coalizione che aveva prevalso già nell’ottobre scorso, quel Gerb-Sds (centrodestra) guidato dall’ex premier conservatore Boyko Borisov che è accreditata di un 26% di consensi. Al secondo posto, staccata di neanche un punto, Continuiamo con il cambiamento (Pp, centristi di indirizzo europeista), movimento fondato nel 2021 dai tecnocrati Kiril Petkov e Asen Vasilev, in corsa assieme a Bulgaria Democratica. Sul terzo gradino del podio dovrebbe salire il Movimento per i diritti e le libertà (Mrf, liberali), quotato del 19%, mentre il partito filorusso e nazionalista Vuzrazhdane potrebbe conquistare addirittura il 14%, quasi doppiando i Socialisti, ormati stabilmente sotto il 9%, mentre altre formazioni politiche, alcune che avevano ottenuto ottimi risultati in passato, come C'è un Popolo come Questo dello showman Slavi Trifunov, non dovrebbero superare lo sbarramento del 4%.

I partiti in gara «non riescono a mutare» gli equilibri e la «composizione» del nuovo Parlamento dovrebbe rispecchiare quella delle precedenti, inconclusive tornate elettorali, hanno previsto gli analisti. Cresce intanto l’insoddisfazione dei cittadini, con la sfiducia verso i partiti all’80%. E l’affluenza attesa sotto il 40%.

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