Kumrovec, la città natale di Tito, punta sul museo del Maresciallo
Il Comune croato ha acquisito dallo Stato la proprietà dell’edificio che fu una delle residenze
del leader e mira a fondi europei per il restauro: «Struttura culturale e multimediale»

Il culto di Tito è rimasto ben radicato negli slavi del sud, nel bene e nel male. Così ogni suo ricordo diventa una sorta di reliquia da celebrare, in ricordo di un tempo che fu che molti rimpiangono, soprattutto i ceti medi e coloro che vivono alla soglia della povertà, nonché alcuni nostalgici (ma non certo pericolosi al livello degli hooligans). È quello che in una parola si chiama “jugonostalgija”. Anche per questo motivo il sindaco di Kumrovec – la città natale del Maresciallo, Robert Šplat, in Croazia a pochi chilometri dal confine con la Slovenia, non ha perso tempo e ha colto al volo la possibilità di incamerare nel patrimonio immobiliare e culturale del comune da lui guidato una villa di Tito che negli anni Quaranta era stata adibita ad albergo, mentre nei ruggenti Sessanta divenne una delle tante residenze dell’onnipotente presidente jugoslavo. Ora il sindaco vuole trasformare la struttura in un polo museale.
La strategia operativa del primo cittadino è molto avvenirisica. «Questo è un momento di orgoglio in cui il Comune di Kumrovec assume il diritto di gestire questa struttura», ha dichiarato il sindaco alla firma, che ha anche avviato il trasferimento di proprietà. «L’idea è nata un anno fa ed è stata rapidamente implementata in collaborazione con il ministero dell’Assetto Territoriale e del Demanio – spiega Šplat – abbiamo avuto un’ottima collaborazione anche con il ministero della Cultura e dei Media e il ministro ha subito accettato l’idea. Prima di tutto, abbiamo immaginato che Villa Kumrovec diventasse una struttura culturale, turistica e multimediale», ha affermato.
Il primo cittadino ha annunciato che il Comune intende richiedere fondi comunitari per la ristrutturazione dell’edificio, che negli ultimi 40 anni è rimasto privo di investimenti significativi. «L’applicazione del progetto al programma Interreg seguirà la prossima settimana. Speriamo di poter garantire i primi fondi già nel prossimo anno. Si stima che avremo bisogno di circa 2 milioni di euro per mettere completamente questo edificio in funzione», ha detto il sindaco, aggiungendo che dovrebbe essere realizzato in 3 o 4 anni.
Il direttore del Museo Hrvatski Zagorje, Jurica Sabol, considera il passaggio di proprietà dal museo al Comune di Kumrovec un passo in una direzione positiva. «Uno dei motivi di tale decisione è che fino a quest’anno i musei non erano candidati idonei per i fondi dell’Ue, a differenza dei comuni. Ci è sembrato che questo sarebbe stato il modo più semplice per rivitalizzare questa struttura» ha affermato Sabol. Per quanto riguarda la collezione di oggetti di Villa Kumrovec, sono parte integrante del patrimonio del Museo Staro selo.
«Oltre agli interni, la collezione comprende anche regali che Josip Broz ricevette durante la sua permanenza a Kumrovec, da ospiti stranieri e nazionali. È noto che Broz amava ricevere regali oltre che darli. Oltre ai regali che ha ricevuto qui, sono stati esposti anche doni portati qualche anno fa dall’Ufficio del Presidente della Repubblica di Croazia dell’epoca, per un totale di 105 doni, di cui 101 di proprietà del Museo, e il resto sono in forma di prestito a termine».
Certo che con l’acquisto di Villa Kumrovec il sindaco ha decisamente fatto bingo da un punto di vista della promozione turistica, perché in un’area ristretta potrà offrire ai visitatori (numerosi giungono dagli Stati Uniti e dal Canada) la casa natale di Tito e una delle sue ville con annessi doni ricevuti dal Maresciallo. —
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