Krško 2, nel progetto spunta l’ipotesi di duplicare la potenza

Il gestore Gen Energija valuta il raddoppio della produttività anche per attrarre potenziali co-investitori da Paesi vicini
Mauro Manzin

Mentre in tutta Europa si parla di mini centrali nucleari, in Slovenia il raddoppio della centrale atomica di Krško, ossia il progetto Krško 2, sta assumendo una struttura sempre più grande e più potente.

Le ultime indiscrezioni a riguardo giungono dal gestore sloveno della centrale Gen Energija (l’altro 50% è gestito dalla Croazia) che vuole raddoppiare la potenza del nuovo impianto. La società, infatti, ritiene che la potenza inizialmente prevista per il secondo blocco (1.100 megawatt) dovrebbe essere raddoppiata per soddisfare il fabbisogno di elettricità, attirare potenziali co-investitori e migliorare la posizione negoziale della Slovenia con gli appaltatori. L'aumento di potenza è reso possibile dalla normativa in materia che è stata modificata e che non fissa più il limite a 1.100 megawatt (MW). Ciò che è ancora più importante è che con la crisi energetica - e con essa il bisogno ancora maggiore di elettricità - ha fatto si che l'interesse dei Paesi vicini a co-investire nel progetto aumenti, ha dichiarato il direttore Gen, Dejan Paravan all'agenzia di stampa slovena Sta a margine della presentazione del progetto Krško2 ai consiglieri comunali del comune interessato dall’impianto, ossia la cittadina di Krško.

Per le ragioni esposte Gen Energija «ha pragmaticamente deciso di ampliare la gamma delle possibili versioni e di aprire la strada ad apparecchi più potenti, in casi estremi fino a 2.400 megawatt, oppure, dato che il luogo scelto a Vrbina pri Krško permette loro di decidere, anche su due blocchi nucleari», ha precisato il direttore. «Quando si decide per una potenza maggiore, è anche importante che l'unità fino a 1.100 MW venga offerta solo dal fornitore americano Westinghouse , mentre ora con la variante ampliata si apre la strada ad altri due fornitori, la società francese EDF e la società sudcoreana KHNP». In questo modo la società migliorerà anche il punto di partenza negoziale nella scelta dei possibili fornitori. Ossia, se si optava per un impianto come Krško1 la scelta obbligata era quella di un reattore Wesinghouse, ma ora i competitors sono tre e questo dovrebbe ridurre il costo dell’operazione a fronte di una gara d’appalto.

Per quanto riguarda il progetto di Krško2, Paravan ha annunciato che secondo lui è importante anche che il governo «abbia riconosciuto che si tratta di un progetto molto importante», che abbia nominato per esso un segretario di Stato presso il primo ministro e che abbia formato un apposito gruppo di lavoro che riunisce individui provenienti da vari ministeri e altri rappresentanti. Secondo Paravan l'aspetto più critico del progetto è la sua collocazione sul territorio. Egli ha sostenuto che Gen energija si sta preparando rapidamente a presentare la domanda per il suo lancio. Per quanto riguarda la tempistica ha annunciato che tutte le decisioni rilevanti per la decisione finale dovrebbero essere preparate entro il 2028.

Riproduzione riservata © il Nord Est