In Istria torna la stagione del tartufo bianco: prezzi ancora in salita

Cinque le tonnellate prese ogni anno, ma la siccità

ridimensionerà le quantità. Prezzi fino a 5mila euro al chilo

Valmer Cusma

PINGUENTE È partita in Istria la stagione del tartufo bianco, che come sempre si articolerà sino al 31 dicembre. Se lo scorso anno il prezzo per gli esemplari di prima categoria arrivava a toccare i 4.500 euro al chilogrammo, quest'anno gli esperti prevedono che - considerata la lunga siccità che di certo ridimensionerà il raccolto - si dovrebbe salire fino a quota 5.000 euro. Delle piogge abbondanti a settembre potrebbero almeno in parte porre rimedio alla situazione.

Stando al numero delle licenze rilasciate a Zagabria dal Demanio forestale di Stato, il numero dei raccoglitori supera il migliaio. Le cifre necessarie per ottenere il patentino variano: si va dai 26 euro per un giorno ai 227 euro per l’intera stagione. I raccoglitori di tartufi arrivano praticamente da ogni parte dell'Istria, armati di paletta e aiutati dai cani addestrati: di questi ultimi, in base alle norme, ne sono ammessi due più un terzo in qualità di “apprendista”.

Secondo le stime confermate nel corso degli anni, a ogni stagione nel Bosco di San Marco (così denominato perché all’epoca da qui venivano prelevati i tronchi per il consolidamento delle fondamenta di Venezia) si raccolgono intorno alle cinque tonnellate di tartufi. Il Bosco, disposto su un’area di tipo alluvionale generata da detriti fluviali, si estende su una superficie di 280 ettari dalle Terme di Santo Stefano fino a Levade, con una diramazione nella valle del Bottonega. Nel 1963 il San Marco è stato dichiarato Riserva speciale di vegetazione forestale, dove l'unica attività ammessa è proprio la raccolta del tartufo.

Se il Bosco San Marco rappresenta il bacino principale di raccolta, altri bacini minori si trovano sui pendii del Monte Maggiore, a Piano di Bogliuno, a Colmo, nel Pisinese, lungo la vallata del Quieto, ad Arsia, a Bottonega fino a Grisignana. La maggior parte del raccolto di regola finisce sul mercato italiano.

Quello del tartufo bianco in Istria è un business che ha radici negli anni Venti dello scorso secolo, quando quattro esperti tartufai italiani lo scoprirono. Va detto che la raccolta massiccia effettuata nei decenni ha portato a un impoverimento del raccolto, soprattutto nel Bosco San Marco.

Intanto, dopo due stagioni fortemente penalizzate dal Covid, tornano le manifestazioni legate al tartufo: a partire dalle tradizionali Giornate del tartufo Zigante, che si articoleranno tutti i fine settimana fino a metà novembre nel tendone allestito a Levade. Si tratta di una manifestazione che negli anni precedenti la pandemia richiamava visitatori ed esperti da tutto il mondo, compresi Giappone, Cina, Stati Uniti.

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