Il ministro Tajani: «Conferenza sui Balcani a Trieste». I dettagli sull'annuncio

Antonione: priorità per Roma, qui un luogo simbolico e operativo anche grazie all’Ince

Stefano Giantin
Antonio Tajani
Antonio Tajani

BELGRADO L’Italia non abbandona i Balcani occidentali, ancora fuori dalla Ue ma da integrare pienamente. Anzi, vuole valorizzare con vigore il suo ruolo. Lo farà partendo da Trieste, città ponte naturale verso la regione balcanica. E luogo ideale per sviluppare il piano italiano per l’integrazione e lo sviluppo economico dell’area. Trieste ospiterà in gennaio (con alta probabilità il 24, la data non è ancora fissata) «una conferenza italiana» dedicata ai vicini Balcani. Ad annunciarlo ieri il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che a Skytg24 ha anticipato che l’evento servirà principalmente a «preparare iniziative politiche» dedicate alla regione, un riferimento anche ai business forum pianificati dalla Farnesina a Belgrado, Pristina e a Tirana e al summit interministeriale che si terrà a Roma, eventi già evocati dal ministro nelle scorse settimane.

La filosofia di fondo è ribadire «il ruolo da protagonista» dell'Italia in «territori vicini ai nostri confini», ha detto Tajani. Protagonista è ad esempio già in Kosovo, dove «ci sono militari italiani che garantiscono la pace» e l’Italia sta facendo il massimo «per evitare che la situazione degeneri». E Roma ha spinto con forza affinché fosse concesso lo status di Paese candidato alla Bosnia, ha aggiunto Tajani. I Balcani non sono solo area di tensione, offrono «anche tante opportunità», ha aggiunto, con economia e sviluppo, ma anche i trasporti - vedi Corridoio VIII per collegare Adriatico e Mar Nero - essenziali per il progresso e la stabilità della regione e strategici anche per l'Italia. A Trieste, suggeriscono varie fonti, il focus sarà proprio sul coordinamento delle mosse italiane su questi fronti, coinvolgendo ministeri - Mef in testa - il mondo dell’impresa e la politica locale, soddisfatta per la scelta del capoluogo giuliano per il summit e al contempo preoccupata per la ripresa dei flussi migratori, tema che potrebbe essere sul tavolo a gennaio: la Rotta balcanica «è motivo di cruccio e servono scelte condivise», ha detto ieri Tajani.

Che la Farnesina avesse da tempo la «volontà» di riportare alto l’interesse italiano verso i Balcani – e di farlo con un evento di livello da organizzare «proprio a Trieste» - lo conferma anche Roberto Antonione, Segretario generale dell’Iniziativa centroeuropea (Ince). Maggiori dettagli sull’iniziativa arriveranno a breve, ma già ora emerge «un dato politico». «C’è un’iniziativa del governo italiano e del ministro degli Esteri per focalizzare la massima attenzione sui Balcani occidentali – dice Antonione - e ciò indica una priorità politica fondamentale, soprattutto in questo momento in cui le situazioni geopolitiche sono molto complicate. E scegliere Trieste sottolinea il ruolo della nostra città verso i Balcani, luogo simbolico e operativo anche grazie all’Ince, che lavora da più di trent’anni per favorire l’integrazione dei Balcani. Sono due elementi – chiosa Antonione – che ritengo fondamentali».

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