Il magazzino che ospitò la Canottieri Libertas a Capodistria diventerà un centro culturale

Approvato il progetto di ristrutturazione del vecchio edificio che il Comune intende trasformare in spazio polivalente

Alessandra Argenti
Uno dei rendering tratti dal sito koper.si
Uno dei rendering tratti dal sito koper.si

CAPODISTRIA È stato utilizzato nel corso del tempo dapprima come magazzino del sale e in seguito come base della Canottieri Libertas, la società sportiva di Capodistria i cui atleti parteciparono a svariati campionati internazionali, come pure alle Olimpiadi. Adesso il suo destino è quello di diventare un centro culturale denominato “Crocevia di culture” e capace di ospitare manifestazioni e eventi di diverso genere.

L’edificio in questione, già oggi utilizzato per alcune manifestazioni culturali ma bisognoso di tutta una serie di lavori di restauro, è uno dei due ex magazzini del sale di epoca veneziana rimasti a tutt’oggi integri: è situato in prossimità del baluardo Tiepolo, in riva al mare, nella zona dove fino all’esodo si trovavano gli squeri. Il Consiglio comunale di Capodistria, nel corso dell’ultima seduta, ha votato a favore della realizzazione del piano approvandone il progetto esecutivo, per il quale però serve ora reperire l’interezza dei fondi necessari: l’amministrazione comunale ha previsto per ora uno stanziamento di circa tre milioni di euro, circa la metà di quelli occorrenti.

L’ufficio del sindaco di Capodistria fa sapere che il magazzino Libertas sarà adibito a spazio multifunzionale con sala conferenze e spazi espositivi per mostre d’arte contemporanea. Nel dettaglio, nell’ex magazzino del sale vengono previste una sala grande e una piccola, uno spazio multimediale, una galleria, gli uffici per l’amministrazione, degli spazi da utilizzare agli esterni, una caffetteria. L’immobile sarà attrezzato per potervi svolgere anche delle fiere di vario genere. Il futuro centro culturale, che il Comune conta di completare entro il 2026, ha l’ambizione di diventare una delle strutture culturali più importanti della Slovenia. Il Comune di Capodistria conta infatti di disporre di quasi duemila metri quadrati di superficie ristrutturata, oltre che di poco più di quattrocento metri quadrati di spazi utilizzabili all’esterno.

Il progetto intanto è stato presentato nel dettaglio anche nel corso dell’ultima seduta della Commissione per la nazionalità italiana del Comune di Capodistria, il cui presidente Alberto Scheriani ritiene «importante che in questo spazio vengano recuperate anche le tradizioni capodistriane, e venga riservato uno spazio per illustrare quelle che erano la produzione e la raccolta del sale, così come la vita dei salinari», in un contesto che ricorda le imprese della Libertas. L’associazione sportiva di canottaggio, fondata nel 1888, si impose agli inizi del Novecento alle regate che si svolgevano in Adriatico, come pure sul lago di Como, conquistando il primo titolo europeo a Ginevra nel 1912. Di lì una serie di affermazioni, e la partecipazione alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1932.

Una volta portato a termine il progetto, la struttura culturale sarà gestita dall’Istituto per la gioventù, la cultura e il turismo del Comune di Capodistria: l’ente predisporrà il programma il programma culturale, come pure si occuperà della sua realizzazione.

I rappresentanti della Comunità Italiana locale auspicano come detto che «grazie a questo importante progetto potremo valorizzare ulteriormente la nostra presenza sul territorio, la nostra identità», come spiega la presidente Roberta Vincoletto. Il recupero degli spazi che furono della Libertas si inserisce peraltro nell’ambito di un progetto più complesso di rivitalizzazione dell’intera area urbana.

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