I Giochi del Mediterraneo 2030 in Kosovo. Pristina esulta. Ira di Belgrado per lo smacco
La scelta del Comitato internazionale con 55 delegati su 66

Uno smacco enorme, che ha provocato rabbia e risentimento e che rischia di riflettersi negativamente nei rapporti politici e diplomatici con i Paesi che hanno contribuito all’umiliazione.
Smacco e umiliazione che sono i termini che meglio descrivono lo stato d’animo delle autorità al potere in Serbia, dopo che il Kosovo – auto-dichiaratosi indipendente nel 2008 ma mai riconosciuto da Belgrado – ha ottenuto a sorpresa un successo diplomatico di grande valore simbolico, sull’agone internazionale. Kosovo che, malgrado non sia ancora membro Onu e non riconosciuto da cinque Paesi Ue, oltre che da Cina e Russia, è stato scelto come nazione ospitante dei “Giochi del Mediterraneo 2030”, una sorta di Olimpiadi per gli Stati che si affacciano sul grande mare, ma a cui partecipano anche nazioni vicine, come Andorra, Macedonia del Nord, Portogallo, San Marino, Serbia e appunto Kosovo.
E proprio sul Kosovo è caduta, nell’ultima sessione del suo Comitato internazionale organizzata a Heraklion, la scelta del Paese organizzatore, dopo l’Italia (Taranto 2026), con il premier kosovaro Albin Kurti volato a Creta per sostenere la scelta e sperare in una vittoria che ha un valore non solo sportivo, ma soprattutto politico per «il Paese dello sport», così lo ha definito il leader kosovaro. «La storia del Kosovo è stata scritta a Creta, congratulazioni», ha annunciato il Comitato olimpico kosovaro su Facebook.
A scegliere Pristina, è emerso successivamente, sono stati 55 delegati su 66, un vero e proprio trionfo - ma senza unanimità - «di cui sono estremamente orgoglioso», ha twittato dopo la notizia Ismet Krasniqi, il presidente del Comitato olimpico di Pristina. E la gioia è stato il leitmotif anche della leadership politica del Kosovo, con la presidentessa Vjosa Osmani che ha parlato di «successo fantastico per il nostro Paese, che aprirà le porte a 26 nazioni di tre continenti e ai loro 5 mila atleti».
Si tratta di una sfida che «condurrà a trasformazioni» importanti in Kosovo e che Pristina affronterà «con grande impegno e responsabilità», ha assicurato il ministro kosovaro dello Sport, Hajrulla Ceku.
Successo, quello di Pristina, che è arrivato malgrado l’opposizione di Belgrado, che avrebbe tentato di far sfilare dall’ordine del giorno la candidatura di Pristina, senza tuttavia riuscirci, hanno sostenuto i media di lingua albanese. Non stupisce allora la rabbia del Comitato olimpico serbo, che per Belgrado ha parlato di voto vergognoso, arrivato «mescolando sport e politica» in maniera del tutto contraria ai principi dei Giochi. «Scandalo senza precedenti», hanno fatto eco i tabloid filogovernativi belgradesi, raccontando di un «Paese finto», il Kosovo, che è stato premiato, per ragioni politiche secondo la loro lettura. Ma malgrado le rimostranze, è schiaffo per la Serbia, trionfo per il Kosovo.
St.G.
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