La Bulgaria nell’euro dal gennaio 2026: via libera da Bruxelles
Il lev passa alla storia. Sofia diventa il ventunesimo membro. Von der Leyen: «Un successo. Benefici per cittadini e imprese»

La moneta bulgara, il lev, passa alla storia dopo che mercoledì 9 luglio il Parlamento europeo e il Consiglio Ecofin hanno dato l’ok definitivo all’introduzione dell’euro in Bulgaria il primo gennaio 2026 come 21esimo membro della zona euro.
«Ce l’abbiamo fatta! Ringraziamo le istituzioni, i partner e tutti coloro che con il loro impegno hanno reso possibile questo momento importante», ha dichiarato il premier Rosen Zhelyazkov, esponente del partito conservatore Gerb. «È un vero successo. L’euro rafforzerà l’economia bulgara e porterà grandi benefici ai cittadini e alle imprese bulgare», ha commentato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
Ma il passaggio all’euro non convince i bulgari. Secondo i sondaggi, la maggior parte della popolazione ritiene prematuro l’ingresso da gennaio del proprio paese – il più povero dell’Ue – nella zona euro, alla quale ha aderito nel 2007. Una recente indagine demoscopica dell’agenzia Sova Harris dimostra che il 62% dei cittadini è a favore del rinvio di questa importante decisione. Nei giorni scorsi decine di migliaia di bulgari, su appello dei partiti nazionalisti, erano scesi in piazza nella capitale Sofia e in altre grandi città per “difendere” la valuta bulgara, il lev, e per protestare contro l’introduzione prematura e senza un referendum dell’euro.
A divergere sono le visioni degli stessi vertici istituzionali. «Continuare a sostenere che non si permetterà che i prezzi aumentino con l’introduzione dell’euro, quando ormai da adesso si registra una loro impennata inarrestabile, non è solo follia, ma una presa in giro della gente», aveva dichiarato infatti ai giornalisti il presidente Rumen Radev.
Le autorità economiche bulgare respingono l’interpretazione. La ministra delle Finanze Temenuzhka Petkova parla di «giornata storica» e sottolinea che «abbiamo raggiunto il nostro obiettivo strategico. L’appartenenza all’eurozona è un fattore importante per la stabilità economica e finanziaria, per un migliore sviluppo del contesto imprenditoriale e un migliore tenore di vita».
Per Dimitar Radev, governatore della Banca nazionale bulgara, «l’adesione all’eurozona è solo l’inizio, il successo dipenderà da come sfrutteremo le nuove opportunità». A suo dire, «l’adesione all’eurozona non è solo un atto tecnico, è una scelta strategica che porta stabilità, fiducia e accesso a potenti risorse finanziarie ed economiche. Ciò significa meno barriere all’attività imprenditoriale, minori costi di transazione e una maggiore penetrazione dell’economia bulgara nelle reti di produzione e di mercato europee».
Il Consiglio Ue Ecofin ha fissato il tasso di conversione tra l’euro e il lev bulgaro a 1,95583 lev per 1 euro. Il lev diventò moneta ufficiale della Bulgaria nel 1880, due anni dopo la liberazione del paese dalla dominazione turca durata cinque secoli. —
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