Fra i mosaici imperiali e i resti delle terme: dagli scavi emergono i nuovi tesori di Salona

Il sito appare molto più ampio del previsto. Gli archeologi: via alla valorizzazione dell’area, come ad Aquileia e Pompei
Mauro Manzin
L’arena di Salona Foto da jutarnji.hr
L’arena di Salona Foto da jutarnji.hr

ZAGABRIA Sei chilometri a nord di Spalato, nell'odierna Solin, si trovano i resti dell'antica città di Salona, la metropoli della provincia romana della Dalmazia che ha dato i natali all’imperatore Diocleziano. La favorevole posizione geografica al centro della costa adriatica orientale e la posizione in fondo alla baia protetta di Kaštela, vicino al delta del fiume Salon (oggi Jadro), e il buon collegamento stradale con l'interno, attraverso il passo Klis, ha condizionato lo sviluppo rapido e armonioso della città.

Il sito archeologico di grande importanza sta vivendo in questo periodo grazie a nuove campagne di scavo una fase in cui nuove scoperte confermano l’importanza della città. E nella mente degli archeologi croati sta nascendo l’idea di trasformare Salona in una sorta di Pompei croata. Le ultime scoperte a Salona mostrano che il sito è quasi un terzo più grande di quanto precedentemente noto e confermano che l'antica Salona era una grande città in una posizione strategica estremamente importante dell'Impero Romano, e il valore di queste scoperte è, secondo il parere dei conservatori, sensazionale.

«Queste scoperte e la loro presentazione creeranno un sensazionale interesse archeologico come per le famose Aquileia e Pompei e avranno una quota significativa nello sviluppo economico della città di Solin», ha affermato Radoslav Bužančić, capo del Dipartimento di conservazione di Spalato.

Le ultime ricerche condotte a sud di Gospina Otok, sulla riva sinistra dello Jadri, hanno rivelato parti dei bastioni della città che danno una nuova immagine di Salona e mostrano che l'antica città era più grande di quanto si pensasse. Questi bastioni, spiega Bužančić, si estendono a sud di Gradina fino a via Marko Marulić, da dove girano a ovest verso Širina. I clamorosi ritrovamenti di edifici e infrastrutture monumentali, nonché i reperti di sculture e sculture in pietra rinvenuti in queste indagini, portano una luce completamente nuova all'antica Salona, Bužančić sottolinea.

Tra questi, in particolare, individua «l'edificio imperiale con i mosaici tra la posta e il monastero delle Suore delle Ancelle del Piccolo Gesù, l'antica strada con un enorme canale di fronte allo stesso monastero, le grandi terme che sono state solo parzialmente esplorate nel tratto da via Tuđmanova all'edificio dell'amministrazione comunale, nonché la porta meridionale della città che si trova sotto la strada in via Petra Krešimira IV insieme al corso d'acqua e al ponte precedentemente trovati a nord di via Tuđmanova». Salona, spiega Bužančić, è una città romana estremamente grande con radici illiriche e greche.

All'età di Augusto iniziò a svilupparsi come importante centro urbano dell'Illirico, furono erette nuove mura e porte monumentali, un foro e templi. Ora, conclude, si tratterà di presentare a turisti e studiosi le scoperte in modo scientifico e didattico sulla falsariga di Aquileia e Pompei.

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