Fiume, netturbini in sciopero «Andremo avanti a oltranza»

il caso
Uno sciopero che non ha precedenti a Fiume. Quello dei netturbini. L'agitazione degli addetti della municipalizzata Cistoca è la notizia del giorno nel capoluogo del Quarnero e Gorski kotar, il problema che assilla residenti, amministrazione comunale retta dal centrosinistra e direzione dell’azienda. Si teme che la città in capo a un paio di giorni, se non si arrivi a un accordo, finisca in preda ai rifiuti. Già ora in alcuni punti della città i cassonetti sono ormai strapieni, con la gente che depone le immondizie accanto ai contenitori. La preoccupazione è tanta, ma gli scioperanti hanno fatto sapere che non intendono cedere di un millimetro. Queste le richieste: i 200 dei 440 dipendenti della Cistoca a incrociare le braccia chiedono un aumento salariale del 30% e migliori condizioni di lavoro. Gli stipendi, per stessa ammissione del sindaco fiumano Marko Filipović (Partito socialdemocratico), sono bassi e non superano tra i netturbini i mille euro. I conducenti dei camion della Nettezza urbana toccano al massimo i 1.200 euro. «Anche noi abbiamo figli da sfamare, famiglie a nostro carico e quanto riceviamo dalla Cistoca non ci garantisce una vita decorosa, tutt'altro – dice il rappresentante degli scioperanti, Cenan Beljulji – ci spacchiamo quotidianamente la schiena in questo lavoro perché costretti a turni massacranti, mentre la fruizione delle ferie avviene a singhiozzo. Una situazione insostenibile, chiediamo alla Cistoca e alla Città di Fiume di assumere un sufficiente numero di lavoratori, garantendo loro salari degni di tal nome. Le nostre lamentele - chiude Beljulji - durano da anni, ma nessuno ci ha prestato ascolto e allora abbiamo deciso di astenerci dal lavoro. Il nostro è uno sciopero ad oltranza, promosso dalle maestranze e non dai sindacati che finora non ci sono stati di grande aiuto».
Il primo cittadino ha fatto sapere che è stata offerta la maggiorazione retributiva del 15% e la possibilità di arrivare ad ulteriori ritocchi nei prossimi mesi. «L’aumento del 30% è una richiesta proibitiva per le nostre casse – ha dichiarato Filipović – sono cosciente della gravità della situazione, ma più del 15% non possiamo offrire in questo momento. Più in là potremo nuovamente sederci attorno a un tavolo e vedere se ci siano gli spazi per un ulteriore incremento». Filipović ha aggiunto che «lo sciopero dei 200 della Cistoca è illegale perché non sono state rispettate le procedure previste dalla legge. La precettazione al lavoro? È presto per una cosa del genere, vedremo più avanti». Filipović ha voluto puntualizzare che la rimozione dei rifiuti sta avvenendo comunque nelle strutture sanitarie, le scuole e le scuole d’infanzia.
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