Fiume, il triste degrado del Teatro Fenice: lo storico immobile è in attesa di acquirenti
abbisogna di un poderoso restaro. Ma nessuno lo vuole

FIUME. Si tratta di un edificio storico in stile Secessione, è chiuso da decenni e nessuno, come si è capito ormai da tempo, intende acquistarlo. È diventato così - in buona compagnia con la rampa di lancio dell'ex Silurificio - un simbolo disastrato della Città di Fiume. Eppure il Teatro Fenice, situato nei pressi del palazzo che ospita il Liceo italiano e la scuola elementare italiana Dolac, è stato per lunghissimo tempo uno dei centri della vita culturale fiumana, punto di aggregazione per generazioni di abitanti della città.
Adesso invece la situazione è ben diversa, e il glorioso immobile -che ospitava in origine ospitava un teatro, un cabaret, un casinò, una sala concerti, saloni per eventi in società e un’area residenziale nonché poi il ristorante Opera, chiuso al momento dello scoppio della guerra croato – serba nel 1991 - ha sempre più bisogno di un vigoroso restauro, specialmente per quanto riguarda la sua parte esterna che dopo tanto abbandono si sta sbriciolando come un vecchio biscotto. Non per niente l'edificio, che venne inaugurato nel 1914 su progetto dell’architetto austriaco Theodor Traexler e del collega fiumano Eugenio Celligoi, rappresenta un pericolo per i passanti ed è stato da tempo in parte transennato, proprio al fine di evitare possibili incidenti causati dalla caduta di frammenti delle facciate.

Il Teatro Fenice, la cui sala maggiore poteva ospitare fino a duemila spettatori, si estende su una superficie di 7.530 metri quadrati, dei quali 5.942 erano quelli utili per le rappresentazioni di eventi teatrali e cinematografici. Appartiene all'impresa locale Rijekakino – da anni sottoposta a procedimento fallimentare – nella misura del 90 per cento, mentre il restante 10 è di proprietà comunale. Nel corso di quest’anno il Tribunale commerciale di Fiume ha avviato la gara per l'acquisto della storica struttura, col prezzo iniziale fissato poco sopra il milione e mezzo di euro (1,52 milioni per l’esattezza). All'asta, protrattasi per un mese e una settimana, non si è fatto avanti nessuno. Fonti della Città di Fiume hanno fatto sapere che prossimamente la gara verrà ripetuta a condizioni mutate.
Non stupisce del resto il mancato interesse per l’immobile, visto che per il restauro - secondo il parere degli esperti - servirebbero almeno altri cinque milioni di euro.
Fino a una ventina di anni fa, il Teatro Fenice (che all'epoca dell’ex Jugoslavia venne denominato cinema Partizan) ospitava proiezioni di film, spettacoli teatrali e concerti. In seguito la proprietaria Rijekakino era stata travolta da debito, eaveva risucchiato nel vortice anche l'edificio, che fu il primo grande teatro europeo costruito in cemento armato e che presenta alcuni elementi architettonici e decoratici di protocubismo e futurismo.

Difficile dire come andrà a finire con questo immobile, peraltro mai entrato nella sfera di interesse dell’amministrazione municipale che – sembra – non ha alcun interesse ad acquistarlo per trasformare il Teatro Fenice in un polo multiculturale. Eppure da vent’anni l'edificio figua nell’elenco dei beni culturali della Repubblica di Croazia, Repubblica che peraltro non ha sborsato sin qui neanche un centesimo per il suo mantenimento.
Dal Palazzo municipale è stato confermato ufficialmente che l'acquisto di Teatro Fenice non è una delle priorità dell'amministrazione; e non lo è nemmeno per la Regione quarnerino – montana, così come per lo Stato croato. Non resta dunque che stare a vedere se interverrà un cambio di rotta da parte delle utorità, o se spunterà qualche imprenditore privato, che al momento non è all’orizzonte.
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