Facciate, impianti, stucchi e colonne: ad Abbazia Villa Angiolina rinasce dopo il restauro

 Ad Abbazia terminati i lavori sullo storico edificio che ospita il Museo del turismo croato. Ora avanti con parco e vivaio

Andrea Marsanich
Villa Angiolina
Villa Angiolina

ABBAZIA Ha dato i natali quasi 180 anni fa al turismo nell’area di Abbazia, comparto tra i più antichi e prestigiosi dell’area adriatica. Villa Angiolina, simbolo della città capoluogo della Liburnia, è stata restaurata grazie a un cantiere rimasto aperto per 15 mesi per i lavori effettuati dall’impresa appaltatrice Terracotta di Zagabria, la stessa che aveva portato a termine gli interventi di ristrutturazione della Stazione ferroviaria a Fiume.

Villa Angiolina in origine era una costruzione abbastanza umile, ma fu scelta nel 1844 dal fiumano Iginio Scarpa, che si era accorto che in quell’area liburnica c’erano le condizioni ideali per trascorrere le vacanze, tra l’aria che si cala dal Monte Maggiore e il mare altoadriatico. Un mix che aveva convinto uno dei personaggi storici di Fiume ad acquistare e rimettere a nuovo, rendendolo decisamente più lussuoso, l’edificio, al quale aveva dato il nome di Angiolina in memoria della moglie defunta.

Situata a poche decine di metri dal mare, la villa risente dell’aria salmastra e ha bisogno di interventi periodici. Da qui l’attuazione il progetto “Uniamoci tramite il patrimonio” - “Povežimo se baštinom”, che ha avuto l’appoggio da parte dell’Unione europea: oggi di proprietà della Città di Abbazia, il cui sindaco è Fernando Kirigin, l’edificio è stato così rimesso a nuovo sia per quanto riguarda le sue facciate, sia al suo interno.

L’opera di restauro è venuta a costare poco più di 670 mila euro, di cui il 72% è stato finanziato a fondo perduto dall’Europa comunitaria, mentre per il resto è stoato coperto dall’amministrazione comunale abbaziana. I lavori hanno riguardato dunque non solo l’aspetto esterno della villa, ma anche lo spazio museale al suo interno. È stato modernizzato infatti l’impianto di climatizzazione interno all’edificio (riscaldamento e raffreddamento), sono stati rifatti gli elementi in legno, restaurati gli stucchi e le colonne neocorinzie che adornano gli ampi spazi interni.

Gli esperti dell’impresa hanno anche riSistemato il grande lampadario in stile barocco, posizionato a metà della sala maggiore, così come il camino e i dipinti che ornano le mura. Ora che il cantiere è stato chiuso l’immobile è pronto a ospitare mostre, concerti e una serie di eventi di carattere culturale.

Il restauro a cavallo tra l’anno scorso e questo 2023 non è stato l’unico in questi ultimi decenni: diversi interventi si erano avuti anche nel 2001 e poi sei anni dopo, il tutto per salvaguardare quello che è un patrimonio della storia di Abbazia, del Quarnero e di una vasta area nordadriatica. Villa Angiolina è infatti da anni la sede del Museo del turismo croato, una istituzione che si dedica allo studio, alla raccolta, alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale del settore ricettivo nazionale. In questi 15 mesi di interventi, lo stato di conservazione della villa - da tempo iscritta nel Registro del patrimonio storico-culturale della Repubblica di Croazia - è stata monitorato da esperti del Dipartimento fiumano per la Conservazione. A restauro eseguito, si procederà alla realizzazione del programma europeo di ristrutturazione del parco e del vivaio attigui; il vivaio è peraltro destinato a diventare anche un punto vendita di piante e fiori. —

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