Dodik deposita il ricorso dopo la sentenza in appello

Chiesta la sospensione della condanna a un anno di carcere e sei di interdizione: il leader dei serbi di Bosnia annuncia anche un referendum

La redazione
Milorad Dodik durante la conferenza stampa
Milorad Dodik durante la conferenza stampa

La Corte costituzionale della Bosnia Erzegovina ha ufficialmente ricevuto il ricorso del team legale del presidente della Repubblica Srpska (entità serba in Bosnia) Milorad Dodik.

Come riportato da Klix, nel ricorso – presentato in merito alla sentenza della Camera d’Appello che ha confermato la condanna di Dodik – si chiede una misura provvisoria per sospendere l’esecuzione della sentenza. In particolare, il team legale di Dodik chiede il “congelamento” della sentenza, con la quale è stato condannato a un anno di carcere e a sei anni di interdizione dagli incarichi pubblici, fino alla decisione definitiva della Corte costituzionale.

Dodik condannato: la commissione elettorale bosniaca decide la decadenza
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Il presidente della Republika Srpska Milorad Dodik

Dodik ha inoltre presentato al Tribunale di Sarajevo la richiesta di commutare la sua condanna a un anno di reclusione con una pena pecuniaria. Se tale richiesta verrà accolta, dovrà pagare una multa di 36.500 marchi convertibili (Km), la valuta in circolazione in Bosnia-Erzegovina, pari a circa 18.500 euro, ma ciò non risolverebbe il nodo dell’interdizione dai pubblici uffici.

Il leader nazionalista serbo-bosniaco ha intanto fermamente respinto la decisione della commissione elettorale centrale di Bosnia-Erzegovina sulla sua decadenza dalla carica di presidente della Republika Srpska, l’entità a maggioranza serba della BiH.

Decisione annunciata in conseguenza della conferma in appello della condanna per reiterata disobbedienza alle delibere dell’Alto rappresentante internazionale in BiH Christian Schmidt.

«Resterò nella mia attuale carica e funzione in Republika Srpska, non intendo farmi da parte, e su di me deciderà il popolo in un referendum», ha detto Dodik in una conferenza stampa a Banja Luka, il capoluogo della Rs, annunciando una consultazione popolare dal profilo rimasto tuttavia vago.

I giudici bosniaci, ha aggiunto Dodik citato dai media serbi, hanno violato ogni norma. «Io mi sento libero di promuovere le mie idee e la mia politica, e ritengo che solo il popolo possa decidere sul mio e sul nostro futuro», ha affermato il leader serbo-bosniaco, da tempo nel mirino della comunità internazionale per le sue crescenti aspirazioni secessioniste, che gli sono costate sanzioni da parte di Usa e Gran Bretagna.

A suo dire, la Republika Srpska è minacciata dalle azioni da lui ritenute illegali e illegittime dell’Alto rappresentante Schmidt. «Il mandato mi è stato conferito dal popolo, e sentirò il popolo in un referendum su di me», ha detto Dodik, secondo cui «i (bosniaci) musulmani sono nemici patologici del popolo serbo. Fanno tutto quello che possono contro di noi. Non fanno nulla per la Bosnia-Erzegovina, ma fanno ogni cosa contro la Republika Srpska».

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