Delitto di Umago, la vittima era ucraina. Fermato l’amico: ecco chi sono
Nina Gryshak viveva da anni nel Mantovano come il presunto assassino Marcello Passera. Disposto per lui il fermo di 30 giorni

UMAGO. Abitava a Medole, in provincia di Mantova, la quarantenne ucraina che ha trovato la morte nella notte tra il 17 e il 18 agosto in un alloggio turistico a Zacchigni, poco distante da Umago.
E mantovano è anche lui, il compagno di vacanza, che ora è sospettato per il violento omicidio, avvenuto al termine di una lunga lite.
Nina Gryshak. Questo il nome di lei. Ucraina, da molti anni in Italia, dallo scorso febbraio in prima linea, dopo l’inizio dell’invasione russa, per dare accoglienza alle proprie connazionali in Italia.
La donna, che lascia due figlie, una studentessa alle superiori, l’altra alle medie, fino a un paio d’anni fa abitava in via Zuradelli.
Assieme al marito tempo fa progettava l’acquisto di una casa, ma nel 2020 era avvenuta una brusca separazione tra i due.
Così ora Nina aveva cambiato casa, trovando ospitalità in un alloggio del Comune assieme a connazionali.
A Medole aveva conosciuto anche il giovane uomo che è in stato di fermo per l’omicidio. Si chiama Marcello Passera, ha trent’anni ed è figlio di una bidella della scuola.
Una relazione che in paese qualcuno definisce burrascosa sin dagli esordi, negli scorsi mesi. Ma ciò non ha impedito ai due di andare in vacanza insieme.
La coppia parte nei giorni scorsi per Umago. A Zacchigni, a pochi chilometri dal mare, i due prendono in affitto un’abitazione in cui la donna è già stata molte volte in passato per le vacanze, assieme all’ex marito.
Anzi, è quasi una meta d’obbligo per le sue vacanze da almeno una decina d’anni. I due ex coniugi conoscono i proprietari della casa, tant’è che saranno questi ultimi ad avvertire l’uomo che qualcosa di tragico è accaduto nell’abitazione in cui si trovava l’ex moglie.
Quanto all’aggressione dell’altra notte, sfociata in delitto, sono ancora in corso indagini. Quello che è certo, perché è stato riferito dai vicini di casa, è che nell’appartamento si è consumata una violenta lite tra i due, durata ore. Dopo la mezzanotte di giovedì la chiamata dell’ambulanza e della polizia. Oramai era troppo tardi.
La donna era agonizzante a terra, con ferite gravi e diffuse su tutto il corpo. È morta pochi minuti dopo l’arrivo della polizia croata, che ha fermato e incarcerato Passera.
L’uomo è comparso davanti al magistrato, che ha deciso il fermo preventivo di 30 giorni, nel carcere di Pola, fino alla conclusione delle indagini.
Da stabilire anche come sia avvenuto l’omicidio. Forse attraverso l’uso di un corpo contundente, ma la donna è stata di certo anche brutalmente colpita con i pugni.
Sul corpo di Nina è stata eseguita l’autopsia, i cui risultati non sono ancora stati resi noti. Il trentenne è stato sottoposto agli accertamenti per rilevare l’assunzione di alcolici e di droghe.
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