Dalmazia, allarme sciacalli dorati arrivati a nuoto dalla terraferma: alle Incoronate pronto un piano per eliminarli

Apparsi nel 2020, sono arrivati a nuoto nell’arcipelago dalla terraferma
A.m.

Agisce in branco e sta mettendo alle corde gli allevatori di ovini nell'arcipelago delle Incoronate, le isole dalmate dove lo sciacallo dorato (Canis aureus) non era mai apparso fino al 2020. Da allora però diversi branchi di animali sono stanziati su tre isole - Incoronata, Lavsa e Peschiera - e stanno portando forti disagi alla popolazione locale e ovviamente a pecore e agnelli, che vengono aggrediti in gran numero. Nell’arcipelago - come precisato a suo tempo dalla direzione del Parco nazionale - ci sono una decina di allevatori che detengono complessivamente 1.200 ovini.

La direzione del Parco nazionale ha smentito le voci che quest’estate accreditavano l’esistenza di cani randagi nell’area: gli ululati che risuonano nella notte, come hanno confermato le fototrappole, sono invece proprio quelli degli sciacalli, arrivati a nuoto nell'arcipelago per cercare nuovi spazi vitali. Gli esperti stimano che ve ne siano alcune decine di esemplari e i cacciatori ne hanno abbattuti una quindicina grazie a un permesso di caccia rilasciato in via provvisoria: il regime di parco nazionale non permette infatti le attività venatorie.

Per cercare di risolvere in qualche modo la situazione nelle Incoronate, che si sta facendo pesante per i residenti, è in corso di redazione il cosiddetto Programma di eliminazione degli animali alloctoni che, una volta entrato in vigore, permetterà ai cacciatori di intervenire senza limitazioni.

È stato scoperto che questi animali, partendo dalla terraferma, hanno dapprima raggiunto l'isola di Pasman e da lì – facendo tappa in alcuni isolotti lungo il percorso – hanno toccato l'Isola Lunga, Catina e infine le Incoronate, dove la biodiversità secondo gli esperti risulta essere messa semre pi ùin pericolo.a.m.

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