Croazia, un maxi ponte per unire l’isola di Pasmano alla terraferma

L’opera sarà lunga come quella di Sabbioncello. Cinesi pronti a realizzarla in cambio della concessione
Mauro Manzin
Un’elaborazione al computer di come potrebbe apparire una volta finito il ponte tra Pasmano e la terraferma
Un’elaborazione al computer di come potrebbe apparire una volta finito il ponte tra Pasmano e la terraferma

ZAGABRIA Il governo della Croazia sembra non demordere dal cercare di dotare il Paese di nuove infrastrutture sia ferroviarie che viarie per collegarsi meglio alla rete europea dei trasporti. Un’area da molti decenni trascurata in tale settore è quella sud orientale che ha visto però, con la realizzazione del ponte di Sabbioncello, un’opera fondamentale per unire la regione di Ragusa (Dubrovnik) al resto della Croazia.

E adesso rispunta da un polveroso armadio dei progetti mai portati a termine quello di un altro ponte, per collegare questa volta la terraferma all’isola di Pasmano (Pašman in croato) che si estende da Zara fino all’arcipelago delle Incoronate. Un nodo nevralgico soprattutto per quel che concerne la viabilità turistica.

Il ponte di Pasmano è diventato così uno dei progetti infrastrutturali prioritari in Croazia e l'idea del ponte, secondo il sindaco del comune di Pašman , Krešimir Ćosić, risale agli anni '50. Secondo quanto riportato dal quotidiano di Zagabria Večernji List, il ponte sarebbe lungo quanto il ponte di Pelješki (2.404 metri) e sarebbe costruito a un'altezza di 38 metri. Il valore delle opere nel comune è stimato in cento milioni di euro.

«Lo studio pre-investimento ha mostrato che è più redditizio costruire un ponte sospeso, anche se questa ricerca non era finalizzata a questioni tecniche, ma a studiare la possibilità di finanziare il ponte con i fondi dell'Unione Europea», ha detto Ćosić al quotidiano .

«L'analisi della fattibilità del progetto del ponte tra la terraferma e l'isola di Pasmano con strade di collegamento è stata effettuata nel 2021 e l'opzione migliore è la costruzione di un ponte a travi. Ma è necessario trovare una fonte di finanziamento, dato che questa soluzione non è accettabile per il cofinanziamento da fondi europei», ha spiegato al Večernji il sottosegretario per gli Affari marittimi e i Fondi dell'Unione europea, Josip Bilaver.

Il segretario di Stato ha confermato che anche la società di costruzioni cinese Crbc , che ha costruito il ponte di Sabbioncello, è interessata alla progettazione e alla costruzione del ponte. Gli investitori cinesi stimano che l’infrastruttura sarebbe stata ultimata in due anni e che l'investimento sarebbe basato su una concessione statale.

La nuova tangenziale attraverso l'entroterra dalmata, cioè sulla strada tra Zara e Pakoštani , fa già parte del piano territoriale della contea di Zara, ma a causa della congestione dell'autostrada adriatica negli ultimi anni, è diventato urgente.

Secondo Bilaver, la tangenziale sarebbe a due corsie e il valore dell'investimento è stimato in 687 milioni di kune, ovvero poco più di 90 milioni di euro.

Il ponte di Sabbioncello, lo ricordiamo, è stato aperto al traffico il 26 luglio di quest'anno. Fino all’inizio della scorsa settimana, secondo la società Hrvatske ceste, l'avevano attraversata 652.678 veicoli, con una media di 13.597 al giorno.

La concessione, dunque, potrebbe ripagare i cinesi della costruzione del ponte di Pasmano e addirittura diventare redditizia, il tutto dipenderà dalla durata di tale concessione. Non dimentichiamo però che la Croazia fa parte dell’Ue e simili opere devono seguire un proprio iter ben preciso e trasparente.

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