In Croazia parte il servizio militare: spedite le prime 1200 cartoline
Interessati i giovani classe 2007. Impegno di due mesi con indennità di 1.100 euro. Previsti 90 giorni di servizio civile per gli obiettori. Le donne potranno presentarsi come volontarie

Abolita nel 2008, la leva obbligatoria torna a rappresentare una tappa importante per la vita dei giovani croati. Lo sarà dal primo marzo del 2026. A distanza di 18 anni riparte così l'addestramento militare di base reintrodotto dal governo di centrodestra guidato dal premier Andrej Plenković: un passo che ha creato forte dibattito a livello nazionale.
La decisione era stata presa dal Parlamento di Zagabria lo scorso ottobre, con 84 sì, 30 astensioni e solo 11 voti contrari. L’addestramento, aveva precisato il ministero della Difesa, punta a «dare ai giovani competenze militari» seppur di base, ma secondo Zagabria utili «in situazioni di crisi», contribuendo così «alla sicurezza nazionale».
I coscritti sono destinati a diventare «una parte importante delle forze di riserva delle forze armate». «Osserviamo un aumento di diversi tipi di minacce, che richiedono un’azione rapida ed efficace da parte dell’intera comunità nazionale», aveva sostenuto nell’occasione il ministro Ivan Anušić: e «di fronte a una minaccia, è cruciale difendere il Paese».
Il ministero ha fatto sapere che sono appena partiti i primi inviti per le visite mediche obbligatorie che dovranno essere sostenute dai cittadini cittadini croati nati nel 2007 e che abbiano la residenza nel Paese. Un atto formale, necessario per dare il via a tutta la procedura.
Gli inviti sono stati diramata via posta dai dipartimenti territoriali per la Difesa ed è previsto che vengano recapitati entro un massimo di sette giorni. Si tratta di 1.200 "cartoline“: i controlli di idoneità si terranno nella seconda metà di gennaio in massima parte al Centro sanitario militare che fa capo al ministero stesso così come in varie sedi locali sparse un po’ in tutta la Croazia.
I futuri coscritti avranno l'obbligo di presentare tutta la loro documentazione sanitaria, importante per la valutazione dello stato fisico e mentale: le spese di trasporto saranno rimborsate dal dicastero della Difesa. Abili e arruolati si vedranno recapitare la cartolina precetto in febbraio, mentre il servizio di leva partirà il primo marzo nelle caserme di Tenin (Knin), Slunj e Požega. I rinvii dell'addestramento potranno essere accordati: ad esempio, a studenti universitari e ad atleti. Chi intanto vorrà fare obiezione di coscienza potrà svolgere il servizio civile.
Quest’ultimo durerà tre mesi, un mese in più rispetto a coloro che apprenderanno l'utilizzo delle armi individuali, come pure delle attrezzature, tecniche di pronto soccorso, uso dei droni, basi d'autodifesa; è previsto anche uno studio delle principali operazioni militari croate effettuate durante la Guerra patria, il conflitto che oppose le Forze armate di Zagabria e gli indipendentisti serbi.
Il primo contingente di soldati contempla l'impiego fino a 800 reclute. Nel corso della leva obbligatoria i giovani militari riceveranno un'indennità pari a 1.100 euro al mese. Inoltre si vedranno riconoscere i due mesi come anzianità lavorativa, mentre – a parità di condizioni con altri richiedenti – avranno la priorità di assunzione a tempo indeterminato negli enti statali, così come nei comuni e regioni di appartenenza. Zagabria ha precisato che le persone già occupate non potranno venire licenziate durante l’addestramento.
I giovani interessati, esaurito il servizio di base, potranno richiedere di essere assunti come militari professionisti, mentre gli altri faranno parte della riserva delle Forze armate croate. Chi non risponderà alla cartolina precetto rischia una multa da 500 a 5.000 euro. Niente obbligo di leva infine per le donne, che però potranno presentarsi come volontarie.
Si calcola che ogni anno circa 18-20 mila croati sosterranno il servizio militare: le spese per il Paese ammonteranno a 20 milioni di euro all'anno. —
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