Croazia, le ferie d’agosto spingono l’inflazione: peggio solo in Slovacchia

Il tasso annuo secondo Eurostat è schizzato all’8,5%, con rincari soprattutto nell’alimentare. Economisti: il raffreddamento nel 2024

Stefano Giantin
Il premier croato Andrej Plenkovic
Il premier croato Andrej Plenkovic

L’inflazione torna a correre, dopo svariati mesi di raffreddamento. E il tasso nazionale ad agosto si colloca al top in Europa, secondo solo a quello della Slovacchia. Le impressioni di residenti e vacanzieri stranieri sul caro prezzi in Croazia sono state confermate. Nel Paese l’inflazione annua ad agosto ha toccato il 7,8%, ha informato il Dzs, l’omologo locale dell’Istat, mentre Eurostat, che utilizza metodi di misurazione diversi, ha dipinto un quadro ancora più fosco indicando in un +8,5% il tasso inflattivo registrato nel Paese Ue il mese scorso. Solo la Slovacchia, con un +9,6% anno su anno, ha fatto peggio ad agosto, mentre la Croazia è tallonata a breve distanza da Austria (+7,6%), Germania, Lituania (+6,4%) e Slovenia (+6,1%); l’Italia è al 5,5%, leggermente sopra la media dell’Eurozona (al 5,3%).

L’inflazione fa male, a Zagabria così come a Spalato, soprattutto ai cittadini comuni. Sono loro a subire nel portafogli quel +10,1% di aumento del costo di generi alimentari, bevande e tabacchi, ma anche quello di elettrodomestici e vestiario (+7,4%); il rincaro sul fronte dell’energia è stato relativamente meno marcato, con “solo” un +4,3% rispetto all’agosto dell’anno scorso. Ma se si fa un confronto tra quest’anno e il 2021 lo scenario peggiora, con un’impennata dei prezzi del solo cibo del 25%, mentre l’aumento rispetto a luglio è dello 0,6%, dopo che tra luglio e giugno era stato dello 0,2%.

Agosto, anche in Croazia, è un mese infelice, quello in cui «produttori e commercianti cercano guadagnare il più possibile» anche sulla pelle dei turisti, il commento dell’economista Marijana Ivanov, mentre un analista della Banca nazionale croata, Gordi Susić, ha puntato l’indice contro il caroprezzi sul fronte energia. E ha comunque anticipato che dopo un +8% previsto per quest’anno, il prossimo dovrebbe portare a un vero e proprio raffreddamento dell’inflazione, che dovrebbe finalmente scendere intorno al 4% nel 2024.

La vera responsabilità della spinta inflattiva però sarebbe da attribuire a mele marce tra commercianti e alla grande distribuzione, ha suggerito l’esecutivo: il premier Andrej Plenković ha avvisato che il governo ne terrà conto «quando si dovrà adottare un nuovo pacchetto di aiuti», ha riportato la Tv pubblica Hrt. Ci vuole «una tassa sugli extra-profitti», ha chiesto da parte sua il membro della presidenza dell’Sdp, Branko Grčić accusando di fatto il governo di inazione.

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